Corea del Nord, l'incredibile bufala di Repubblica su "Kim fa giustiziare i negoziatori del fallito vertice con Trump"
Scusate la brevità dell’articolo, ma non ce la faccio più a tener testa alla cascata di bufale sulla Corea del Nord (chi volesse sapere su quante ne ho dovuto scrivere, non ha che da clikkare qui). Dunque, oggi è la volta dell’esecuzione di Kim Hyok Chol. “Notizia” sbandierata su tutti i media ma soprattutto da Repubblica che – nella verosimile speranza di rifarsi una patina di attendibilità – dopo il titolo “Corea del Nord, Kim Jong-un fa giustiziare i negoziatori del fallito vertice di Hanoi con Trump”, nel testo, si sente in dovere di scrivere: “Il condizionale però è obbligatorio, visto che a rivelare i dettagli al quotidiano sudcoreano Chosun Ilbo è una sola fonte anonima "a conoscenza dei fatti". E che in passato lo stesso quotidiano ha diverse volte riportato indiscrezioni sulle dinamiche di potere a Pyongyang, plotoni di esecuzione compresi, poi rivelatesi false o inesatte.”
Sorvoliamo sulla ovvietà della “fonte a conoscenza dei fatti” e rassegniamoci a dare una occhiata all’articolo pubblicato da Chosun Ilbo che svela anche il perché dell’esecuzione avvenuta a marzo: per contenere disordini interni e arginare l'insoddisfazione pubblica per il vertice fallito. Si, ma allora perché l’esecuzione non è stata trasmessa subito, magari a reti unificate, dalla TV nord coreana, ma viene ancora oggi tenuta segreta?
Se lo domanderebbe un qualsiasi giornalista dilettante. Non così Repubblica, condottiera nella crociata alle Fake news, vestale del Fact checking e impegnatissima nel diffondere “notizie”, come questa. Tanto, in Italia, gli articoli non li legge quasi più nessuno: basta una occhiata ai titoli.
Francesco Santoianni