E' il governo dei peggiori!

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E' il governo dei peggiori!

 
La conferenza stampa di Draghi di lunedì ha rappresentato uno dei momenti più bassi che questo governo abbia raggiunto fino a questo momento.
 
Persino le scuse finali lasciano indignati: possibile che fosse necessario lo stuolo di polemiche sollevatesi in occasione dell'ultimo decreto per far comprendere al banchiere quanto necessario resta il confronto con l'opinione pubblica? Peraltro dopo aver introdotto un obbligo vaccinale generalizzato: dai 50 anni in su mediante una esplicita previsione; per gli under 50 col noto e rodato sistema di elusione costituzionale.
 
La DAD crea diseguaglianze, dice Draghi, che ora si scopre amante del secondo comma dell'art. 3 della Costituzione: sorprendente come il picconatore dello stato sociale italiano, il liquidatore per eccellenza del nostro patrimonio collettivo, si riscopra oggi quasi un socialista. Davvero incredibile che colui il quale abbia ispirato le peggiori riforme in materia di lavoro e diritti sociali (a partire da liberalizzazioni feroci e tagli lineari, compresi quelli alla sanità che ci costano i morti che contiamo) oggi si riveli un sostenitore dell'eguaglianza sostanziale.
 
Poi l'attribuzione delle responsabilità circa l'attuale situazione e l'andamento dei contagi a i non vaccinati ha davvero del ridicolo: cozza con la propaganda sul successo della campagna vaccinale che per mesi abbiamo dovuto subire, come pure con quella che riconoscerebbe al vaccino un effetto miracoloso nel combattere il virus.
 
La deresponsabilizzazione inerente le grandi colpe di questo governo è semplicemente inaccettabile e queste ultime sono plasticamente rappresentate dalle lunghe file di cittadini costretti al gelo avanti alle farmacie per un tampone o dinanzi alle sedi di somministrazione del vaccino. Senza contare la narrazione attorno proprio ai tamponi: essenziali prima, assolutamente inutili poi, per poi giungere ad accettare i rapidi antigenici per certificare la fine del periodo di isolamento dei positivi. Siamo davvero alle comiche.
 
E la colpa di tutto questo, piuttosto che essere ricondotta al Speranza, che dovrebbe dimettersi immediatamente, lunedì persino, la facciamo ricadere sui cittadini, su alcuni cittadini, che sarebbero quasi da incriminare per epidemia dolosa. Cittadini che operano una scelta assolutamente lecita e legittima, prevista dalle norme.
 
Siamo alle prese col "governo dei peggiori", arrogante più che mai nel mancare di considerazione all'opinione pubblica del paese reale, che può essere letteralmente dileggiata, supportato dalla peggiore informazione di sempre: un coro di leccaculo a tradimento. Nemmeno un giornalista ieri ha avuto le palle di sottolineare una contraddizione, anche la più piccola: vergogna!
 
E quel che ci attende sarà ancora peggio: quando il liquidatore accederà al Quirinale, che Dio non voglia!, e designerà un suo prestanome a Palazzo Chigi, sarà la fine, la fine sul serio.
O, forse, sarà davvero l'inizio: vedremo.
SONO AUTORE DI “CONTRO LO SMART WORKING” (LATERZA 2021):
 
https://www.laterza.it/scheda-libro/?isbn=9788858144442...

Savino Balzano

Savino Balzano

Savino Balzano, nato a Cerignola nel 1987, ha studiato Scienze Politiche presso l'Università degli Studi di Perugia. Autore di "Contro lo Smart Working" (Laterza, 2021) e di "Pretendi il Lavoro! L'alienazione ai tempi degli algoritmi" (GOG, 2019). Sindacalista, si occupa di diritto del lavoro, collabora con diverse riviste.

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