Ecco come si è rafforzato l’esercito russo in 15 anni di Putin

La parata di oggi coincide con il 70esimo anniversario della vittoria e con i quindici anni di presidenza Putin

14054
Ecco come si è rafforzato l’esercito russo in 15 anni di Putin


di Eugenio Cipolla

Il giorno tanto atteso è arrivato. Oggi è il 70esimo anniversario della vittoria sovietica sul nazismo e a Mosca si terrà la parata che Vladimir Putin e la sua Russia preparano da mesi per far vedere al mondo intero la propria forza militare. Nonostante il boicottaggio dei leader europei, molti dei quali non parteciperanno, delegando i propri ministri degli Esteri ad assistere esclusivamente alla cerimonia che vedrà il presidente russo porgere una corona di fiori sulla tomba del milite ignoto, saranno ventisette i capi di Stato e i primi ministri presenti. Tra questi Lukashenko, Xi-Jiping e Raul Castro. Anche Ban Ki-Moon, nonostante le numerose pressioni internazionali, ha deciso di sedere al fianco del presidente russo.
 
La parata di oggi ha un doppio significato, perché non coincide solo con il 70esimo anniversario della vittoria, ma anche con i quindici anni di presidenza di Vladimir Putin, che giurò per la prima volta da presidente il 7 maggio del 2000. E’ proprio in questo lungo periodo che l’esercito russo ha subito una vera e propria rivoluzione, diventando più potente ed ottenendo le migliori attrezzatture militari sin dai tempi della guerra fredda. A scriverlo giovedì è stato il quotidiano britannico The Telegraph, che ha dedicato alla questione un lungo e dettagliato articolo.
 
«L’esercito russo ha disposizione 766.000 militari, con un numero di carri armati superiori a quello di qualsiasi altro paese al mondo – ha scritto il quotidiano – ed è il terzo più grande per forze aeree. La Russia ha tutte le caratteristiche di una superpotenza». Secondo il giornale britannico, inoltre, l’esercito di Mosca può contare su 2,5 milioni di riservisti, riuscendo a superare persino paesi come Cina, India e Stati Uniti.  «Confrontando la potenza militare della Russia con quella di Stati Uniti e Regno Unito – si legge - l'esercito russo è davanti Washington e Londra per numero di carri armati, artiglierie semoventi e sistemi di lanciarazzi multipli».
 
Mosca può contare su 15.398 carri armati, quasi il doppio del numero di carri armati dell'esercito statunitense e ben trentasette volte rispetto all'esercito britannico. Il numero di artiglieria semovente è tre volte più grande di quello degli Usa e sessantasette volte rispetto a quello della Gran Bretagna. Discorso simile per i lanciarazzi: l’esercito di Putin può contare su 3.793 apparecchi, anche in questo caso tre volte in più degli Stati Uniti e circa novanta volte in più del Regno Unito. Insomma, numeri non da poco che oggi Putin vuole assolutamente mostrare per lanciare un messaggio chiaro e tondo all’Occidente. E cioè che la Russia è una superpotenza militare in grado di tenere testa a chiunque.
 
«Si arriva alla conclusione – si legge ancora – che, nonostante la Russia sia ancora molto indietro agli Usa e altri paesi occidentali in termini di potenza e tecnologia militare totale, spende grandi somme per modernizzare i propri sistemi di difesa, lanciati dopo il 2008». Nel 2009, ad esempio, il governo russo ha aumentato la spesa militare di quasi un terzo e, a dispetto della crisi finanziaria globale, questa cifra continua a crescere.
 
Secondo quanto scritto dall’International Business Time, Putin negli anni ha rafforzato l’esercito «per stabilizzare la situazione nel Caucaso e per migliore anche le difficili condizioni dell’economia nazionale». Le statistiche diffuse dallo Stockholm International Peace Research Institute (SIPRI) danno un quadro abbastanza esatto della situazione: nel 2014 la Russia ha speso per la difesa circa tremila miliardi di rubli, circa il 4,5% del Pil, mentre nel 2000, primo anno della presidenza Putin, Mosca spendeva solo il 3,6% del proprio prodotto interno lordo.  

ATTENZIONE!

Abbiamo poco tempo per reagire alla dittatura degli algoritmi.
La censura imposta a l'AntiDiplomatico lede un tuo diritto fondamentale.
Rivendica una vera informazione pluralista.
Partecipa alla nostra Lunga Marcia.

oppure effettua una donazione

La resa (incondizionata) di Trump di Loretta Napoleoni La resa (incondizionata) di Trump

La resa (incondizionata) di Trump

Il Teatro delle Ombre arriva a Teheran (seconda parte) di Giuseppe Masala Il Teatro delle Ombre arriva a Teheran (seconda parte)

Il Teatro delle Ombre arriva a Teheran (seconda parte)

E’ cupo per l‘Italia il cielo sopra Bengasi di Michelangelo Severgnini E’ cupo per l‘Italia il cielo sopra Bengasi

E’ cupo per l‘Italia il cielo sopra Bengasi

Medio Oriente: scelta tra caos e riequilibrio internazionale   Una finestra aperta Medio Oriente: scelta tra caos e riequilibrio internazionale

Medio Oriente: scelta tra caos e riequilibrio internazionale

"Un semplice incidente" e le (solite) fake news contro l'Iran di Francesco Santoianni "Un semplice incidente" e le (solite) fake news contro l'Iran

"Un semplice incidente" e le (solite) fake news contro l'Iran

Trump 2025: Nativi Americani e Immigrati sotto Pressione di Raffaella Milandri Trump 2025: Nativi Americani e Immigrati sotto Pressione

Trump 2025: Nativi Americani e Immigrati sotto Pressione

L'intrinseca debolezza dell'Impero americano di Francesco Erspamer  L'intrinseca debolezza dell'Impero americano

L'intrinseca debolezza dell'Impero americano

La Gran Bretagna tornerà nell'Unione Europea? di Gao Jian La Gran Bretagna tornerà nell'Unione Europea?

La Gran Bretagna tornerà nell'Unione Europea?

Resistenza e Sobrietà di Alessandro Mariani Resistenza e Sobrietà

Resistenza e Sobrietà

La scuola sulla pelle dei precari di Marco Bonsanto La scuola sulla pelle dei precari

La scuola sulla pelle dei precari

Vincolo esterno: la condizione necessaria ma non sufficiente di Gilberto Trombetta Vincolo esterno: la condizione necessaria ma non sufficiente

Vincolo esterno: la condizione necessaria ma non sufficiente

Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino di Paolo Pioppi Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino

Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino

O si e' contro la Nato o si e' sua complice di Giorgio Cremaschi O si e' contro la Nato o si e' sua complice

O si e' contro la Nato o si e' sua complice

Registrati alla nostra newsletter

Iscriviti alla newsletter per ricevere tutti i nostri aggiornamenti