Energia e geopolitica: cosa succede se gli USA escono dal Venezuela
Mike Wirth, CEO di Chevron, ha criticato la decisione degli Stati Uniti di non rinnovare la licenza che consente all’azienda di operare in Venezuela, in scadenza il 27 maggio 2025. Secondo Wirth, lo stop alle estrazioni creerebbe un vuoto che verrebbe colmato da Cina e Russia, con gravi ripercussioni sulla sicurezza energetica e strategica statunitense. Le raffinerie della costa del Golfo, ha spiegato, sono progettate per processare il tipo di greggio venezuelano.
Senza quel petrolio, gli USA si troverebbero più vulnerabili. Attualmente, Chevron è l’unica compagnia USA presente in Venezuela: un ritiro aprirebbe la porta a potenze rivali, già attivamente incoraggiate dal governo di Caracas ad aumentare le proprie importazioni. Wirth ha ricordato che dinamiche simili si sono già viste in Africa e Asia, dove la Cina ha saputo usare la leva economica per rafforzare la propria presenza. Il rischio, secondo il CEO, è perdere terreno geopolitico proprio nel continente statunitense.
*Tratto dalla newsletter quotidiana de l'AntiDiplomatico dedicata ai nostri abbonati