I paesi arabi si avvicinano alla Siria dopo ritiro USA dall'Afghanistan
Un rapporto del media statunitense Foreign Policy evidenzia la possibile strada che potrebbero intraprendere gli ex partner arabi degli Stati Uniti, dopo il prematuro ritiro delle truppe statunitensi dal territorio afghano; una misura considerata da molti una prova del fallimento del Paese nordamericano.
"[L'amministrazione statunitense presieduta da Joe] Biden ha già dato indicazioni che è disposta a distogliere lo sguardo dagli stati arabi del Golfo Persico che stanno rianimando le relazioni con il presidente siriano Bashar al-Asad, piuttosto che impedire loro attivamente di farlo", si legge nella pubblicazione.
Il media osserva che Washington ha ridotto la sua voglia di isolare la Siria, nell'attuale status quo, questo si traduce in un leggero ma significativo cambiamento nella politica degli Stati Uniti riguardo all'applicazione della pesante sanzione anti-siriana chiamata 'Caesar Law' che è in vigore dal 2019.
In questa situazione, sottolinea che, negli ultimi mesi, i rapporti dei Paesi arabi, in particolare degli Emirati Arabi Uniti (EAU), del Bahrain e dell'Arabia Saudita, con il governo siriano sono migliorati, anche se in misura diversa e nella ricerca di differenti obiettivi.
Alcuni leader arabi, compresi quelli della Giordania, degli Emirati Arabi Uniti e altri, sembrano aver esercitato pressioni al più alto livello a Washington per deroghe alle sanzioni per sostenere l'espansione della loro portata in Siria, si precisa nell'articolo, spingendosi ad ipotizzare che potrebbe essere un tentare di acquisire influenza in Siria e guidare il processo di ricostruzione nel Paese devastato da 11 anni di guerra.
Pur riconoscendo che esistono limiti alla misura in cui gli stati del Golfo Persico possono far progredire le loro relazioni, che sono fortemente influenzate dalla nascente politica siriana dell'amministrazione Biden e dalla portata ancora ampia delle sanzioni del Cesare Act.
Tra l'altro, i leader arabi ricordano senza dubbio che l'ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump dichiarò prima la vittoria contro il Daesh nel dicembre 2018 e “data la politica del presidente degli Stati Uniti di Joe Biden nei confronti dell'Afghanistan, basata su un'analoga dichiarazione di 'missione compiuta', probabilmente si prepareranno per l'uscita di Washington dalla Siria", scrive Foreign Policy.
In conclusione, la rivista sostiene che gli stati arabi del Golfo Persico stanno cercando modi per sviluppare una soluzione araba alla guerra e, così facendo, riportare la Siria nella cosiddetta "piega araba" dando loro un vantaggio, se gli Stati Uniti si ritirano frettolosamente o raggiungono un accordo con la Russia sulla forma di un accordo politico.