Il crollo bancario italiano e le crepe del "what ever it takes" di Draghi
"I titoli bancari italiani stanno crollando (Monte dei Paschi di Siena è scesa del 40 percento dall’inizio del 2016). L’indice bancario italiano è sceso di oltre il 4 percento e le azioni di diversi istituti di credito, tra cui quelle della maggiore banca commerciale del paese, Intesa Sanpaolo, e della terza banca del paese, Monte dei Paschi di Siena, sono state sospese dalle compravendite dopo aver subito pesanti perdite." Così il blog americano Zero Hedge ieri sul lunedì nero della borsa italiano.
Alla luce di questo bagno di sangue, l’autorità di regolamentazione italiana nella sua saggezza, ironizza il blog, ha deciso di imporre il divieto di vendite allo scoperto per le azioni di alcune banche (il che ha spinto molti investitori verso il mercato dei derivati CDS, facendo impennare il rischio di credito per il Monte dei Paschi di Siena).
Alla luce di questo bagno di sangue, l’autorità di regolamentazione italiana nella sua saggezza, ironizza il blog, ha deciso di imporre il divieto di vendite allo scoperto per le azioni di alcune banche (il che ha spinto molti investitori verso il mercato dei derivati CDS, facendo impennare il rischio di credito per il Monte dei Paschi di Siena).
Ecco il bagno di sangue degli istituti finanziari italiani nel 2016:
Ma non preoccupatevi. L’amministratore delegato di Monte dei Paschi conferma la stabilità finanziaria della banca.
Come riporta Reuters:
Gli investitori stanno diventando sempre più nervosi sul modo in cui il settore bancario potrà gestire i bassi tassi d’interesse e i 200 miliardi di euro di crediti in sofferenza.
Queste preoccupazioni stanno cancellando le speranze del programma di consolidamento volto a rimettere in sesto il settore, che prevedeva che le banche cooperative fossero spinte a fondersi assieme, a seguito di una riforma del governo orientata a ridurre il numero degli istituti di credito.
JP Morgan questo mese ha dichiarato che le banche italiane vanno evitate, perché i bassi tassi d’interesse sono destinati a mettere sotto pressione i ricavi più che in altri paesi, e i problemi di credito limitano le previsioni di ripresa.
Ed è così che gli investitori si sono spostati su altri mercati — facendo impennare il rischio di default dell’intero gruppo bancario, che sta tornando verso i livelli precedenti al famoso “whatever it takes” di Draghi.
Pr la traduzione completa dell'articolo di Zero Hedge si rimanda e si ringrazia Voci dall'estero
Pr la traduzione completa dell'articolo di Zero Hedge si rimanda e si ringrazia Voci dall'estero