Il giornalista canadese Aaron Maté all’Onu: Attacco chimico in Siria nel 2018 era "solo una farsa"
Il giornalista canadese di Grayzone , Aaron Maté, ha ribadito che il presunto attacco chimico nella città di Douma, un sobborgo di Damasco, nel 2018 era "solo una farsa" nel tentativo di incolpare il governo siriano, deducendo che i sintomi apparenti delle vittime non rispondono agli effetti dell'uso del cloro.
Ieri, nel corso di una seduta informale del Consiglio di sicurezza tenutasi, Mate ha ricordato che “due esperti dell'Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche, con 30 anni di esperienza professionale, facevano parte del team che aveva condotto un'indagine su quanto accaduto a Douma, che è stato inviato in Siria, spiegando che i due esperti volevano esprimere le loro opinioni, ma l'Organizzazione per la Proibizione delle Armi Chimiche si è rifiutata di incontrarli e ha macchiato la loro reputazione presso l'opinione pubblica”.
Maté ha precisato: “Dopo essere tornati all’Aia, i due esperti hanno effettuato un'analisi chimica e hanno scoperto qualcosa di strano, in quanto i sintomi delle persone nelle foto della Duma indicavano che erano stati avvelenati da sostanze che colpiscono i nervi, dove all'interno dell'edificio c'erano decine di oggetti ammucchiati in mezzo alla stanza, e questa è la prova perfetta dell'attacco con sostanze come il sarin”.
E Mate ha continuato: "Le analisi chimiche nei laboratori dell'Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche non hanno rivelato alcuna traccia della sostanza che colpisce i nervi, compreso il sarin", indicando che i due esperti si sono poi recati in Germania per consultare il capo tossicologo militare, mostrandogli le foto e il video dell'incidente di Douma, dove i tedeschi sono giunti alla conclusione che i sintomi presenti nelle vittime di Douma non avevano nulla a che fare con il cloro”.
Il giornalista nordamericano è rimasto sorpreso dal modo in cui il team investigativo dell'organizzazione ha incluso le valutazioni del tossicologo tedesco nel loro rapporto iniziale pubblicato nel giugno 2018, che è stato successivamente cancellato, affermando che alti funzionari anonimi dell'Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche hanno rimosso questo risultato e aggiunto quelli non confermati che l'attacco sia effettivamente avvenuto.