IL GOLGOTA IN PARLAMENTO DEL MINISTRO PADOAN DEL 29 NOVEMBRE

Sullo scoop de il Sole 24 ore su Banca Popolare di Vicenza e servizi segreti Padoan balbetta non risposte, sostanzialmente non sa che dire. E CI STA CHI HA L’ARDIRE IN ITALIA DI PARLARE DI FAKE NEWS TRAMITE I SOCIAL.

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IL GOLGOTA IN PARLAMENTO DEL MINISTRO PADOAN DEL 29 NOVEMBRE

Monitore Modernista
 

Oggi quattro interrogazioni a risposta immediata, question time, alla Camera, in diretta RAI. Quattro question time veramente insidiosi e a rischio impietosamente di coronarie per il Ministro Padoan.

Zanetti, deputato centrista, e Paglia con altri di SI, separatamente, chiedono di sapere di più sul conto di Susanna Masi, consigliere, pagata, dello stesso Padoan, sotto indagini da anni dalla Procura di Milano in quanto dagli atti di inchiesta assai ricchi risulterebbe al libro paga della società Ernst & Young fornendo riservatissime informazioni sulle finanze dello Stato. La cosa è uscita sui giornali il 22 novembre. La Masi è sempre all’interno del vertice del MEF a via XX settembre da ben tre governi fa e sembra inossidabile…Ebbene Padoan oggi ci fa sapere che non sapeva nulla delle indagini, dice che dopo le notizie stampa la Masi è stata dimessa dall’incarico il 23 novembre. Però Padoan nulla ci fa sapere del fatto che la Masi risulta ancora oggi sindaco in Ferrovie dello Stato spa, al 100% del MEF, e presidente del collegio dei sindaci in Invimit spa, al 100% del MEF: evidentemente al Prof Padoan nessuno deve avere spiegato i meccanismi di diritto societario con cui si può “mandar via” un sindaco non più gradito in una spa.



Brunetta di FI chiede nel suo qtime informazioni vere sul buco valutabile in decine di miliardi di euro nei conti dello Stato sui derivati accesi dal MEF in questi ultimi anni all’intrasatta di tutti. Su questa vicenda continua una scandalosa coltre di silenzio, anche oggi. Una sorta di supersegreto di Stato.

Infine Pesco del Cinquestelle chiede lumi sul gruppo Banca popolare di Vicenza che gestiva 3,5 miliardi di euro dell’ “intelligence” italiana di cui oltre 1 miliardo solo di gestione dei servizi di tesoreria dello Stato. Tra i tanti al libro paga dei servizi segreti, cioè di Palazzo Chigi, ci sarebbero dei funzionari del Consiglio superiore della Magistratura (misteriosamente dal testo scritto del qtime Pesco erano scomparse alcune parole) e registi di fortunatissimi programmi di infotainment di tv nazionali private, conduttori di trasmissioni di successo sulla radio pubblica. In pratica si sta dicendo che l’esecutivo pone sotto il Grande Fratello la magistratura, in barba alla Costituzione. Non solo ma l’orientamento dell’opinione pubblica con radio e tv avviene tramite i fili di marionette gestite dai servizi.

Padoan balbetta non risposte, sostanzialmente non sa che dire. E CI STA CHI HA L’ARDIRE IN ITALIA DI PARLARE DI FAKE NEWS TRAMITE I SOCIAL. Un proverbio terronico a proposito di fastidi all’occhio, dice tradotto in italiano, un filo d’avena nel mio occhio, ma è una trave nell’occhio tuo! Comunque l’aggressione allo stato di diritto e alla Costituzione è ormai svergognatamente palese in Italia.

Il video con il botta e risposta Pesco Padoan:
 

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