Il missile sull'edificio di Kiev: ucraino o russo?

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Il missile sull'edificio di Kiev: ucraino o russo?

"Il 26 febbraio, il Servizio statale di emergenza dell'Ucraina ha ricevuto informazioni che su Lobanovsky Avenue, 6A, una granata ha colpito un edificio di appartamenti a più piani (17-18° piano)", ha affermato il Servizio statale di emergenza in un comunicato.

Il sindaco di Kiev Vitaliy Klitschko ha poi dichiarato tramite il suo canale Telegram che è stato un razzo a colpire l'edificio.

Un video della telecamera di sorveglianza del momento dell'impatto del razzo è rimbalzato sui social e ripreso dalle testate internazionali.

Alexey Ramm, un osservatore militare per il giornale russo Izvestia, ha suggerito che potrebbe trattarsi di un razzo del sistema Strela-10, parte del sistema di difesa aerea dell'Ucraina.

Secondo lo specialista, si vede volare il razzo in parallelo al suolo con un insignificante guadagno di altezza. Questo suggerisce che il razzo è stato lanciato da un lanciatore di terra. Inoltre, c'è una scia di fumo bianco dietro il razzo. Questo indica che il motore del razzo era ancora in funzione, e il razzo era stato appena lanciato.

Il motore dei razzi degli aerei funziona per non più di un paio di secondi, mentre nel caso dei missili guidati antiaerei, il motore può funzionare per quasi un minuto o anche di più, indica lo specialista.

Per coronare il tutto, la scala della distruzione suggerisce che la testata del razzo era piuttosto debole.

"Molto probabilmente, il video mostra un razzo del sistema antiaereo Strela-10. Per colpire il bersaglio, l'operatore dovrebbe puntare visivamente il mirino su un oggetto aereo, in modo che il razzo a guida termica lo prenda come bersaglio da seguire. Si può supporre che in condizioni urbane limitate, un operatore inesperto del sistema Strela abbia cercato di rilevare un bersaglio per il tracciamento e l'abbia semplicemente lanciato, senza catturare correttamente il bersaglio nel calore del combattimento. Come risultato, il razzo è stato lanciato in volo libero e ha colpito l'edificio", ha detto l'esperto.

Ovviamente i media italiani hanno rilanciato la notizia indicando quanto avvenuto come un deliberato bombardamento della Russia contro insediamenti civili. Tra questi non poteva mancare Open che titola così: ‘L’edificio civile di Kiev «danneggiato dai missili russi», ma il Cremlino smentisce’. A seguire un breve pezzo dove si limita a riportare la notizia con una riga di smentita russa alla fine. 

Ma come, vien da chiedersi, il sito degli sbufalatori per antonomasia si limita a questo? L’occasione sarebbe ghiotta per smentire tante testate anche importanti che hanno deciso di rilanciare la notizia addossando senza alcuna verifica la colpa alla Russia. Ma forse è proprio questo il vero obiettivo. 

Le notizie di un attacco missilistico russo su un edificio residenziale a Kiev vengono smentite anche dal ministero della Difesa di Mosca. L’edificio sarebbe stato colpito stato colpito da un missile Buk-M1 della difesa aerea di Kiev. 

"I rapporti diffusi nei social media riguardo a un attacco missilistico russo sull'edificio residenziale in viale Lobanovskogo a Kiev sono falsi. Il danno all'edificio indica l'impatto di un missile della difesa aerea”, afferma una fonte del ministero russo all’agenzia Tass. 

"A quanto pare, durante la difesa contro l'attacco missilistico notturno sulle infrastrutture militari ucraine (…) il sistema di puntamento di un sistema di difesa aerea ucraino Buk-M1 non ha funzionato a dovere”, afferma la fonte. 

Secondo la fonte, dopo la perdita della pista di atterraggio di Gostomel, l'esercito ucraino ha trasferito tre lanciatori Buk-M1 per rafforzare la difesa dell'aeroporto di Zhulyany.

"Il missile Buk-M1 ha fallito, molto probabilmente, a causa della mancanza di un'adeguata manutenzione regolare e del deterioramento oggettivo delle attrezzature che sono rimaste in servizio nelle forze armate ucraine dall'epoca sovietica”. 

Fabrizio Verde

Fabrizio Verde

Direttore de l'AntiDiplomatico. Napoletano classe '80

Giornalista di stretta osservanza maradoniana

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