Iran e Israele: fine della guerra dei 12 giorni, Pezeshkian proclama la vittoria
Con un discorso solenne rivolto alla nazione, il presidente iraniano Masoud Pezeshkian ha annunciato ufficialmente la fine della "Guerra dei 12 giorni" contro Israele, definendola una "vittoria storica del popolo iraniano". Secondo Teheran, la guerra è stata imposta dal "regime sionista" con un attacco non provocato il 13 giugno contro siti nucleari, scienziati e alti ufficiali militari iraniani.
Pezeshkian ha sottolineato come sia stata "la determinazione della nazione, creatrice di civiltà", a imporre la fine del conflitto, rivendicando il ruolo dell’Iran come potenza di pace e stabilità nella regione. Il leader ha parlato di "resistenza valorosa e capacità diplomatica", affermando che "il mondo ha osservato la forza dell’Iran, sostenuta dal suo popolo".
Da parte israeliana, il capo di Stato Maggiore Eyal Zamir ha confermato il cessate il fuoco, parlando però di una "nuova fase" dello scontro e rivendicando "straordinari risultati" nel rallentare i programmi missilistici e nucleari di Teheran. Nonostante la tregua, le tensioni restano alte.
Pezeshkian ha ribadito che l’Iran lavorerà ora alla ricostruzione, offrendo ai paesi vicini un messaggio di pace e convivenza: "La nostra forza sarà sempre al servizio dell’amicizia con i fratelli musulmani e i vicini storici".
Tratto dalla newsletter quotidiana de l'AntiDiplomatico dedicata ai nostri abbonati