Iran: Forze Armate in Stato di Massima Allerta, Avvertono che "la Risposta Sarà Completamente Diversa"
Il Capo di Stato Maggiore Generale Abdolrahim Musavi dichiara che i nemici, dopo la sconfitta subita, "non oseranno commettere un altro errore", ma sottolinea la prontezza operativa di Teheran a fronteggiare qualsiasi scenario.
Le Forze Armate iraniane mantengono il massimo livello di preparazione militare, pronte a rispondere in modo decisivo a qualsiasi nuova aggressione. Lo ha affermato il Capo di Stato Maggiore delle Forze Armate, il Maggior Generale Abdolrahim Musavi, nel corso di una cerimonia per i laureati delle università militari. "Sebbene i nostri nemici siano essenzialmente mostri e aggressori, è improbabile che riconsiderino un atto così sciocco dopo il colpo che hanno ricevuto, se sono saggi", ha dichiarato il generale, in riferimento al conflitto di 12 giorni con Israele dello scorso giugno.
Musavi ha fornito una lettura strategica dello scontro, affermando che "il regime sionista, con il sostegno degli Stati Uniti, ha cercato, attraverso il suo attacco all'Iran, di uscire dalla situazione di stallo causata dal disonore, dall'umiliazione, dall'odio globale e dalla disintegrazione interna, ma ha subito una sconfitta schiacciante ed è stato costretto a chiedere un cessate il fuoco in uno stato di completa impotenza".
Secondo l'alto ufficiale, il nemico aveva preparato meticolosamente l'attacco per 15 anni, ma le forze iraniane, sotto la guida della Leadership suprema, hanno inflitto una sconfitta memorabile che ha costretto gli avversari alla resa.
La Nuova Fase: la Guerra Cognitiva e la Prontezza Operativa
Il generale ha avvertito che i nemici, fallito l'approccio militare, hanno ora scatenato una "guerra cognitiva integrale" basata su distorsioni mediatiche e operazioni psicologiche. "Ciò che non sono riusciti a ottenere con la forza, l'arroganza e le operazioni militari, ora cercano di ottenerlo attraverso la distorsione, le voci, la guerra psicologica e la fabbricazione di narrazioni false".
Musavi ha tuttavia sottolineato la vigilanza e la prontezza iraniana: "Stiamo seguendo da vicino i loro movimenti. Non siamo bellicosi, ma siamo pronti alla guerra. Conosciamo le regole per porre fine al conflitto e non abbiamo intenzione di intraprendere alcuna azione per il momento. Tuttavia, se necessario, la nostra risposta questa volta sarà completamente diversa".
Il Capo di Stato Maggiore ha infine collocato la posizione iraniana nel più ampio contesto regionale, evidenziando come l'Operazione "Tempesta di Al-Aqsa" del 7 ottobre 2023 abbia segnato "l'inizio di importanti trasformazioni nella regione e nel mondo". Ha aggiunto che la causa palestinese, grazie alla resistenza, è tornata ad essere la "questione numero uno a livello globale", smascherando definitivamente i "volti criminali" di Stati Uniti e Israele.
Il conflitto di 12 giorni dello scorso giugno si concluse con la risposta iraniana "True Promise III", che attraverso centinaia di missili e droni costrinse gli aggressori al cessate il fuoco, dimostrando – secondo Teheran – la superiorità della strategia di resistenza.

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