israeliane attacca Yemen, Libano, Siria e Gaza in un solo giorno

580
israeliane attacca Yemen, Libano, Siria e Gaza in un solo giorno

 

Israele, nella sua furia genocida non si limitato ad attaccare la Striscia di Gaza, dove, solo nella giornata di ieri, ha ucciso 54 palestinesi, ma ha esteso i suoi raid in Libano e Siria fino allo Yemen.

Con la supervisione degli USA, Tel Aviv ha condotto un’operazione aerea contro lo Yemen impiegando "30 aerei da guerra israeliani hanno partecipato all'attacco", hanno riferito i media israeliani citando una fonte dell’occupazione israeliana.

Decine di aerei hanno attaccato il porto di Al-Hudaydah e una fabbrica di cemento a Bajil. Secondo i funzionari israeliani, "l'attacco è stato coordinato con gli Stati Uniti, ma è stata un'operazione israeliana".

Il Ministero della Salute yemenita ha riferito che almeno 21 civili sono rimasti feriti nel raid aereo israeliano contro la fabbrica di Al-Hudaydah.

Un funzionario della sicurezza israeliana citato dal quotidiano ebraico Yedioth Ahronoth ha precisato che "circa 50 bombe sono state sganciate sul porto di Al-Hudaydah e sui suoi dintorni durante l'attacco".

Intanto, il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha confermato una nuova offensiva nella Striscia di Gaza assediata, avvertendo che sarà un'intensa operazione militare volta a sconfiggere Hamas, ma non è entrato nei dettagli di quanta parte del territorio dell'enclave assediata verrà conquistata.

In un videomessaggio in ebraico su X, Netanyahu ha ribadito che la popolazione palestinese di Gaza "verrà spostata, per la sua stessa protezione".

In un'intervista all'AFP, Basem Naim, alto funzionario di Hamas, ha dichiarato: "Non ha senso avviare colloqui o prendere in considerazione nuove proposte di cessate il fuoco finché nella Striscia di Gaza continuano la guerra della fame e la guerra di sterminio".

Allo stesso tempo, ha invitato la comunità internazionale "a fare pressione sul governo Netanyahu affinché ponga fine ai crimini di fame, sete e uccisioni" a Gaza.

Dal 7 ottobre 2023, diciotto mesi di attacchi israeliani hanno ucciso più di 52.000 palestinesi a Gaza, tra cui migliaia di bambini, e ne hanno feriti circa 120.000.

Da parte sua, l'ONU ha denunciato che il piano di Israele di espandere le operazioni a Gaza porterà alla morte di innumerevoli civili e alla distruzione generalizzata della zona.

In una dichiarazione citata martedì dall'emittente qatariota Al Jazeera, Stéphane Dujarric, portavoce del Segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres, ha messo in guardia contro la decisione di Tel Aviv di espandere le operazioni militari nella Striscia di Gaza.

Ha ricordato che la misura porterà all'uccisione di innumerevoli civili e alla distruzione diffusa nella Striscia di Gaza: "La violenza a Gaza deve finire ora e l'uccisione di civili deve cessare.”

Il portavoce ha inoltre espresso profonda preoccupazione per il peggioramento della situazione umanitaria nell'enclave assediata, avvertendo che quasi due milioni di persone rischiano di morire di fame a causa del persistente blocco israeliano e dell'ostruzione degli aiuti umanitari.

 

———————

GAZA HA BISOGNO DI TUTTI NOI: PROPRIO IN QUESTO MOMENTO

l'AntiDiplomatico è in prima linea nel sostenere attivamente tutti i progetti di Gazzella Onlus a Gaza (Gli eroi dei nostri tempi).

Acquistando "Ho ancora le mani per scrivere. Testimonianze dal genocidio a Gaza" (IL LIBRO CON LA L MAIUSCOLA SUL GENOCIDIO IN CORSO) sosterrete i prossimi progetti di "Gazzella Onlus" per la popolazione allo stremo.

Clicca QUI Per Seguire OGNI GIORNO le attività BENEFICHE di GAZZELLA ONLUS.

La Redazione de l'AntiDiplomatico

La Redazione de l'AntiDiplomatico

L'AntiDiplomatico è una testata registrata in data 08/09/2015 presso il Tribunale civile di Roma al n° 162/2015 del registro di stampa. Per ogni informazione, richiesta, consiglio e critica: info@lantidiplomatico.it

ATTENZIONE!

Abbiamo poco tempo per reagire alla dittatura degli algoritmi.
La censura imposta a l'AntiDiplomatico lede un tuo diritto fondamentale.
Rivendica una vera informazione pluralista.
Partecipa alla nostra Lunga Marcia.

oppure effettua una donazione

La nuova "dissidenza" che indossa orologi svizzeri di Loretta Napoleoni La nuova "dissidenza" che indossa orologi svizzeri

La nuova "dissidenza" che indossa orologi svizzeri

Il Poker delle monete è allo “stallo messicano" di Giuseppe Masala Il Poker delle monete è allo “stallo messicano"

Il Poker delle monete è allo “stallo messicano"

1 maggio, le nuove frontiere del lavoro in Cina   Una finestra aperta 1 maggio, le nuove frontiere del lavoro in Cina

1 maggio, le nuove frontiere del lavoro in Cina

Missile sulla chiesa di Sumy: cui prodest? di Francesco Santoianni Missile sulla chiesa di Sumy: cui prodest?

Missile sulla chiesa di Sumy: cui prodest?

Da Delhi alle Americhe: Chi Sono i Nuovi Indiani d'America? di Raffaella Milandri Da Delhi alle Americhe: Chi Sono i Nuovi Indiani d'America?

Da Delhi alle Americhe: Chi Sono i Nuovi Indiani d'America?

Il fraintendimento più profondo sulla parola «liberazione» di Francesco Erspamer  Il fraintendimento più profondo sulla parola «liberazione»

Il fraintendimento più profondo sulla parola «liberazione»

Il 25 aprile e la sovranità di Paolo Desogus Il 25 aprile e la sovranità

Il 25 aprile e la sovranità

Le narrazioni tossiche di un modello in crisi di Geraldina Colotti Le narrazioni tossiche di un modello in crisi

Le narrazioni tossiche di un modello in crisi

Resistenza e Sobrietà di Alessandro Mariani Resistenza e Sobrietà

Resistenza e Sobrietà

La scuola sulla pelle dei precari di Marco Bonsanto La scuola sulla pelle dei precari

La scuola sulla pelle dei precari

Lavoro e vita di Giuseppe Giannini Lavoro e vita

Lavoro e vita

La Festa ai Lavoratori di Gilberto Trombetta La Festa ai Lavoratori

La Festa ai Lavoratori

Sirri Süreyya Önder, la scomparsa di un grande uomo di pace di Michelangelo Severgnini Sirri Süreyya Önder, la scomparsa di un grande uomo di pace

Sirri Süreyya Önder, la scomparsa di un grande uomo di pace

La California verso la secessione dagli Stati Uniti? di Paolo Arigotti La California verso la secessione dagli Stati Uniti?

La California verso la secessione dagli Stati Uniti?

Un sistema da salari da fame che va rovesciato di Giorgio Cremaschi Un sistema da salari da fame che va rovesciato

Un sistema da salari da fame che va rovesciato

Registrati alla nostra newsletter

Iscriviti alla newsletter per ricevere tutti i nostri aggiornamenti