La Svizzera apre ufficio diplomatico per i curdi. La dura protesta di Damasco
In Svizzera, i media parlano di una questione di punti di vista.
L'Amministrazione autonoma della Siria nord-orientale (AANES), in pratica le zone del nord est della Siria occupate dagli Usa in combutta con le milizie filo curde dove rubano petrolio e grano ai siriani, ritengono che non è un semplice ufficio quello aperto a Ginevra, ma una rappresentanza diplomatica.
Da Berna, invece, precisano che "non si tratta di una rappresentanza diplomatica, ma di un'associazione ai sensi del codice civile svizzero, le cui disposizioni non sono molto restrittive, a meno che non si crei un'associazione con uno scopo illecito in significato del diritto svizzero."
Finora, l'AANES non è stata riconosciuta da nessuno Stato. La reazione di Damasco è stata, comunque, furiosa.
In un comunicato, la diplomazia siriana ritiene "che l'apertura di una rappresentanza della cosiddetta Amministrazione autonoma per la Siria settentrionale e orientale presso la Confederazione Svizzera costituisce una violazione degli obblighi dell'Unione europea ai sensi del diritto internazionale e della Carta degli Stati Uniti Nazioni, in particolare i principi di non ingerenza negli affari di altri paesi e nel rispetto della loro sovranità e indipendenza."
Inoltre, si ricorda nella nota che "l'apertura del suddetto ufficio è un atto che viola gli obblighi della Confederazione Svizzera previsti dal diritto internazionale e dalla Carta delle Nazioni Unite in materia di principi di non ingerenza negli affari degli altri Paesi e di rispetto della loro sovranità e indipendenza, oltre a "violare le disposizioni delle risoluzioni dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite e del Consiglio di sicurezza sulla situazione in Siria, in particolare per quanto riguarda il rispetto della sovranità, dell'indipendenza, dell'unità e dell'integrità territoriale della Repubblica araba siriana."
Può sembrare strano che un tale riconoscimento diplomatico porti la firma della Svizzera e non dagli Stati Uniti, resta comunque, il fatto che la disintegrazione territoriale ed etnica della Siria è stato un obiettivo dell'occidente che è andato di pari passo con il rovesciamento del Presidente Bashar al Assad.
Qualcuno doveva rompere il ghiaccio sulla questione curda in Siria e generare ulteriori tensioni. Questa volta pare che ci abbia pensato la Svizzera.