La tappa romana del "World War Tour"

8234
La tappa romana del "World War Tour"

 

E’ stato definito "moderato" l’intervento di Zelensky oggi al Parlamento italiano in seduta comune. Sarà stata la figuraccia israeliana o la telefonata con il Papa, non abbiamo assistito, è vero, al solito inno alla terza guerra mondiale termo-nucleare. Tuttavia, il presidente ucraino due messaggi chiari all’Italia li ha mandati: impedite a qualunque nave russa di attraccare nei vostri porti e sanzionate tutte le banche russe, anche quelle con l’Italia continua a commerciare il gas.

In poche parole la morte economica e sociale del nostro paese, con circa il 70% del nostro settore manifatturiero che potrebbe entrare in crisi. Ricadute a livello di disoccupazione e povertà inimmaginabili.

Peggio ha fatto Draghi che, come ha sottolineato correttamente il Prof. Desogus, è sembrato il vero comico con la surreale dichiarazione del ruolo italiano nell'ingresso dell'Ucraina nell'Unione Europea.  

Davvero non vale la pena più ricordare che a parlare al Parlamento in seduta del nostro paese è il presidente di uno stato fantoccio della Nato, il cui esercito è in mano dal 2014 a neo-nazisti dichiarati e in cui leggi liberticide hanno messo fuorilegge partiti e oppositori. Non vale la pena ricordare neanche che è il presidente di uno stato che si è macchiato di indicibili crimini contro l’umanità nelle regioni russe del Donbass. E' il passato e anche gli organi filo Nato italiani sono impegnati a cancellare le prove da loro lasciate sul web.

Quello che conta è il futuro. Il World War tour di Zelensky ha raggiunto il suo scopo: aver appiattito sulle posizioni della Polonia (Usa) anche paesi che avrebbero per storia e cultura dovuto avere un approccio di mediazione che potesse raggiungere oggi l'obiettivo auspicabile da tutti coloro che hanno a cuore (Veramente) la pace: garantire la sovranità territoriale dell’Ucraina nel quadro di una pacificazione europea che tenga conto delle giuste richieste di sicurezza russa attraverso la neutralità di Kiev. Come scriveva correttamente Fabio Falchi, del resto, il fatto che l’avanzata russa proceda lentamente è la prova provata che le preoccupazioni di Mosca sul livello di armamento raggiunto dall’Ucraina, in particolare quella dei battaglioni neo-nazisti stanziati nelle regioni del Donbass, fosse una minaccia più che motivata alla sua sicurezza interna anche senza l'ingresso nella Nato.

Le armi all'Ucraina che finiranno ai battaglioni di neo-nazisti e la standing ovation di oggi del Parlamento in seduta comune a Zelensky sono sicuramente il momento politico più basso in epoca repubblicana.  

Quando giovedì 24 marzo la Polonia (Usa) chiederà al vertice d'emergenza della Nato "una missione di pace in Ucraina" (terza guerra mondiale) saranno Francia e Germania (forse) a impedirlo. L’Italia ha scelto la via dell’ignobile co-belligeranza appiattita.

Quando Biden si recherà in Polonia venerdì 25 marzo -  e forse al confine con l’Ucraina - vivremo il momento di massima tensione. Capiranno anche i più miopi quello che ha significato per l'Italia la supina sudditanza a Nato e Unione Europea, le decine di testate nucleari puntate contro la Russia presenti nel nostro territorio.

Ci stiamo avvicinando all'abisso tra gli applausi scroscianti della peggior classe politica della storia repubblicana. 

ATTENZIONE!

Abbiamo poco tempo per reagire alla dittatura degli algoritmi.
La censura imposta a l'AntiDiplomatico lede un tuo diritto fondamentale.
Rivendica una vera informazione pluralista.
Partecipa alla nostra Lunga Marcia.

oppure effettua una donazione

La nuova "dissidenza" che indossa orologi svizzeri di Loretta Napoleoni La nuova "dissidenza" che indossa orologi svizzeri

La nuova "dissidenza" che indossa orologi svizzeri

La silenziosa disfatta dell'industria militare francese di Giuseppe Masala La silenziosa disfatta dell'industria militare francese

La silenziosa disfatta dell'industria militare francese

I no war secondo l'Intelligenza Artificiale di Google di Francesco Santoianni I no war secondo l'Intelligenza Artificiale di Google

I no war secondo l'Intelligenza Artificiale di Google

Da Delhi alle Americhe: Chi Sono i Nuovi Indiani d'America? di Raffaella Milandri Da Delhi alle Americhe: Chi Sono i Nuovi Indiani d'America?

Da Delhi alle Americhe: Chi Sono i Nuovi Indiani d'America?

Papa "americano"? di Francesco Erspamer  Papa "americano"?

Papa "americano"?

Il 25 aprile e la sovranità di Paolo Desogus Il 25 aprile e la sovranità

Il 25 aprile e la sovranità

Le narrazioni tossiche di un modello in crisi di Geraldina Colotti Le narrazioni tossiche di un modello in crisi

Le narrazioni tossiche di un modello in crisi

Resistenza e Sobrietà di Alessandro Mariani Resistenza e Sobrietà

Resistenza e Sobrietà

La scuola sulla pelle dei precari di Marco Bonsanto La scuola sulla pelle dei precari

La scuola sulla pelle dei precari

Lavoro e vita di Giuseppe Giannini Lavoro e vita

Lavoro e vita

La Festa ai Lavoratori di Gilberto Trombetta La Festa ai Lavoratori

La Festa ai Lavoratori

Sirri Süreyya Önder, la scomparsa di un grande uomo di pace di Michelangelo Severgnini Sirri Süreyya Önder, la scomparsa di un grande uomo di pace

Sirri Süreyya Önder, la scomparsa di un grande uomo di pace

La California verso la secessione dagli Stati Uniti? di Paolo Arigotti La California verso la secessione dagli Stati Uniti?

La California verso la secessione dagli Stati Uniti?

Un sistema da salari da fame che va rovesciato di Giorgio Cremaschi Un sistema da salari da fame che va rovesciato

Un sistema da salari da fame che va rovesciato

Registrati alla nostra newsletter

Iscriviti alla newsletter per ricevere tutti i nostri aggiornamenti