L'embargo statunitense ha privato l'Iran di oltre 100 miliardi di dollari
Per il ministro del petrolio iraniano Javad Oji la stabilità e la continuità della sicurezza energetica nel mondo necessiti di un "approccio non politico al mercato petrolifero", denunciando che l'embargo statunitense ha privato l'Iran di oltre 100 miliardi di dollari di entrate petrolifere.
Oji ha proseguito, ieri, nel suo discorso durante la sua prima partecipazione all'incontro “OPEC Plus”: “L'ingiusto embargo statunitense ha portato a privare l'Iran della produzione di un miliardo e 800 milioni di barili di petrolio, e di oltre 100 miliardi di dollari di ricavi petroliferi, durante il periodo che va dall'aprile 2018 al 2021, in un momento in cui avevamo urgente bisogno di provvedere alle necessità e ai bisogni del Paese, compresa la lotta alla pandemia".
Ha aggiunto che l'imposizione di misure di embargo illegali e unilaterali da parte degli Stati Uniti su due dei membri fondatori dell'Organizzazione dei paesi esportatori di petrolio è contraria ai principi e alle leggi internazionali.
Il ministro iraniano ha, inoltre, sottolineato che l'Iran, in quanto uno dei membri fondatori dell'OPEC, e nonostante le pressioni esercitate contro di esso a causa dell'ingiusto embargo, "ha sempre sostenuto il principio di cooperazione nell'alleanza OPEC Plus, e ha dimostrato il proprio impegno a i principi e gli obiettivi di questa cooperazione."
Sugli effetti della pandemia , Oji ha ricordato che "l'OPEC Plus", nonostante tutte le difficoltà degli ultimi due anni a causa della pandemia, è stata in grado di aderire ai suoi principi e obiettivi comuni e ha continuato il suo movimento congiunto in affrontare le sfide dei mercati petroliferi globali, ribadendo che "l'Iran è pronto ad aumentare la produzione di petrolio al più alto livello possibile, una volta revocato l'embargo unilaterale degli Stati Uniti per compensare le sue enormi perdite".