Lo stato d'emergenza permanente e i numeri (quelli veri)

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Lo stato d'emergenza permanente e i numeri (quelli veri)

I numeri italiani non giustificano nessuno stato di emergenza (tanto meno permanente, cioè uno stato di eccezione).
 
Non giustificano neanche l'uso estensivo e discriminatorio del green pass, il lasciapassare governativo.
 
 
Sul perché di questi numeri, sulle cause, ci sarebbe molto da dire, ma sapendo che distribuire il giusto peso ai singoli fattori non è a oggi possibile.
 
Tra i fattori da prendere in considerazione per numeri così bassi ce ne sono tanti: immunità naturale dei guariti, normale decorso della pandemia (durano in media circa 2-3 anni), vaccinazioni, effetto su contagi, mortalità e letalità delle varianti, endemizzazione del virus.
 
Il punto però resta quello iniziale, che è squisitamente politico: stato d'emergenza e green pass non hanno motivo di esistere.
 
Perché allora il Governo insiste sulla necessità di prolungare entrambi?
 
Perché tutte le crisi (grandi o piccole, reali o percepite, naturali o causate) vengono usate per ridurre reddito, ricchezza e diritti dei cittadini.
 
Emergenza economica, emergenza terrorismo, emergenza sanitaria, emergenza climatica.
 
Vengono tutte usate dalle élite industriali e finanziarie e dai loro burattini come armi nella lotta di classe nei confronti dei cittadini e dei lavoratori.

Gilberto Trombetta

Gilberto Trombetta

43 anni, giornalista politico economico e candidato Sindaco di Roma con la lista Riconquistare l'Italia del Fronte Sovranista Italiano

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