Ma quanti sono gli Italiani asintomatici e infettati da Coronavirus?

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Ma quanti sono gli Italiani asintomatici e infettati da Coronavirus?

Ma quanti sono gli Italiani asintomatici e infettati da Coronavirus? Avendo lavorato per quaranta anni nella protezione civile e non trovando in Rete notizie in merito, ho domandato ai miei ex colleghi di lavoro notizie su eventuali studi effettuati su campioni di popolazione. Nessuno ne sa niente. Peccato, perché se si avessero a disposizione dati come questi si potrebbe valutare, e discutere pubblicamente, l’opportunità o meno dell’attuale strategia di contenimento che, in Italia, sta portando, oltre che ad uno stato di polizia, a costi davvero immensi che qualcuno dovrà pur pagare.
 

Nonostante ciò, oggi, quasi tutti in Italia a crocifiggere Donald Trump colpevole di adottare una strategia non già di quarantena ma di gestione del contagio: più o meno, quella che adottavano le nostre madri quando ci mandavano dai cuginetti ammalati di morbillo, una infezione pericolosa sostanzialmente per persone in tarda età. Intendiamoci: in un paese come gli USA dominati da un conclamato liberismo (e che non ha di un servizio sanitario pubblico), sarebbe davvero difficile proporre qualcosa di diverso da una auspicabile “immunità di gregge”. Ma questa è anche la strategia che si sta adottando in un paese che gode, ancora oggi, di un sistema sanitario paragonabile al nostro: la Gran Bretagna. Dove Boris Johnson, supportato dal parere di virologi ed epidemiologi, ha dichiarato che, poiché l’avanzata del virus, considerando la sua diffusione nella popolazione, non si può fermare, sarebbero inutili e controproducenti le misure di contenimento. E pertanto, ad esempio, le scuole restano aperte, le attività proseguono come se nulla fosse, nessuno gira con le mascherine e persino gli stadi restano pieni. Il tutto nella prospettiva che si sviluppino rapidamente nella popolazione anticorpi al virus facendo così svanire l’epidemia. E per coloro che, invece, il virus si porterà via? “Abituatevi all'idea di perdere vostri cari” ha dichiarato Boris Johnson scatenando un mare di polemiche per il suo “cinismo”; termine, definito da Oscar Wilde come “l’arte di vedere le cose come stanno, non come dovrebbero essere”.


E a proposito di cinismo, sarebbe il caso di domandarsi a cosa possa concretamente servire questa sempre più soffocante e costosissima quarantena in Italia che rischia, nell’ipotesi peggiore, solo di procrastinare il contagio di massa. Di certo, una “cinica” valutazione del rapporto costi benefici delle strategie da mettere in atto non può essere fatta finché non saranno realizzati studi sulla effettiva diffusione del virus nella popolazione. Ma perché non si fanno (o, più verosimilmente, non sono resi noti) questi studi. Di questo – oltre alla decisione delle autorità cinesi di realizzare per motivi ben diversi da quelli meramente profilattici una quarantena per 50 milioni di cinesi - dobbiamo ringraziare soprattutto la terroristica campagna mediatica – capitanata dalla RAI – che sta presentando l’attuale epidemia da Coronavirus come una imminente ecatombe. E figuratevi cosa succederebbe se oggi uscisse fuori che oggi i contagiati in Italia (così come è stato per l’epidemia influenzale di un anno fa che, nonostante 8.000 morti a concausa del virus, non ha provocato nessun allarme) ha già infettato sei milioni di Italiani.

 

Francesco Santoianni

 

 

Articolo già pubblicato su Disastermanagement.it

 

 

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