Marò, carcerazione preventiva estesa fino al 25 maggio. A fine luglio l'udienza per la giurisdizione
La carcerazione per i marò italiani, detenuti ormai da più di due mesi in India, accusati di aver ucciso due pescatori al largo delle coste del Kerala, scambiandoli per pirati, è stata estesa al 25 maggio. Tale procedura si rinnova quasi in automatico fino al giorno dell’udienza in cui si deciderà sulla colpevolezza dei due soldati e sulle prove prodotte a loro carico. Fatto nuovo è invece l’istanza di libertà su cauzione che i legali dei soldati hanno presentato alla magistratura di Kollam. C’è infatti una pronuncia della Corte Suprema di Nuova Delhi che chiede alle autorità dello Stato del Kerala che venga trovato un luogo alternativo di detenzione entro il 15 maggio per i marò, attualmente detenuti nel carcere di Trivandrum seppur in un luogo per loro appositamente adibito.
Torna in auge l’ipotesi che Massimo La Torre e Salvatore Girone possano trascorrere i giorni di custodia carceraria preventiva nella guesthouse della polizia di Kochi e non in prigione. Inoltre a causa delle lunghe ferie estive delle autorità giudiziarie indiane è stata posticipata al 26 di luglio l’udienza che dovrà decidere sul ricorso per difetto di giurisdizione presentato dalla difesa dei militari italiani. Il Ministro degli Esteri Terzi ha sottolineato l’operato insta cabile del team diplomatico di negoziazione in India affermando che i tempi non sono ancora rapidissimi per riportare i marò italiani a casa ma che ci sono spiragli positivi da parte delle autorità indiane.