Marò, la nave Enrica Lexie lascierà il porto di Kochi. Ma l'India potrebbe non avere interesse alla soluzione del caso
Nella vicenda dei due marò italiani, attualmente detenuti in India, la prima nota positiva: la nave italiana Enrica Lexie è stata autorizzata a partire e entro sabato potrebbe arrivare al porto di Colombo in Sri Lanka, dove scenderanno i quattro fucilieri del battaglione San Marco ancora a bordo e giungerà una nuova squadra di protezione anti-pirateria. Tuttavia gli armatori d’Amato hanno dovuto versare una cospicua cauzione per poter lasciare l’India pari a circa 500 mila euro e l’Italia ha firmato l’impegno che in caso di necessità l’equipaggio della nave e gli altri militari italiani si presenteranno nuovamente in udienza in Kerala. Nel frattempo l’Italia ha liberato, pagando un riscatto, una nave italiana sequestrata da pirati somali, il cui equipaggio era formato da marinai indiani.
La domanda è se Nuova Dehli darà peso anche a questo gesto di Roma per accelerare i tempi affinché i due soldati italiani, verso cui al momento non vi sono in realtà prove ufficiali a loro carico che li incrimino, possano essere scarcerati e tornare in Italia. L’Italia finora ha difatti sborsato molto denaro per cercare di uscire dall’impasse: prima versando 300 mila euro alle famiglie dei pescatori uccisi, come gesto di cortesia, e in modo che rinuncino alle cause civili contro l’Italia e poi ora la cauzione pagata dalla Enrica Lexie. Non è difficile capire che forse Nuova Dehli abbia tutta la volontà di far perdurare la situazione e continuare a trarre altri vantaggi dall’episodio.