Negli Stati Uniti vietato ammalarsi di coronavirus. L'odissea di una donna virale su Twitter

Negli Stati Uniti vietato ammalarsi di coronavirus. L'odissea di una donna virale su Twitter

I nostri articoli saranno gratuiti per sempre. Il tuo contributo fa la differenza: preserva la libera informazione. L'ANTIDIPLOMATICO SEI ANCHE TU!



di Fabrizio Verde
 

Il sistema sanitario pubblico statunitense è notoriamente deficitario. Negli States la sanità è una questione per ricchi. Chi non può permettersi una buona polizza assicurativa capace di coprire quelle che possono essere le esigenze di un paziente che ha bisogno di cure e assistenza medica, probabilmente andrà incontro a esperienze da incubo. 

 

Il coronavirus COVID-19 si sta diffondendo in tutto il mondo e molti paesi stanno affrontando una grande prova per i loro sistemi di governance e capacità. Anche gli Stati Uniti stanno affrontando la minaccia dell'epidemia e la situazione più preoccupante nel paese è quella dei poveri.

 

Ad alcuni statunitensi piace confrontare il loro sistema con quelli di altri paesi. Queste persone tendono a descrivere come gli altri sistemi siano inferiori ai loro, come se il sistema nordamericano fosse lo standard nel mondo. Ma cosa mette veramente alla prova il sistema di un Paese? La capacità di consentire a tutte le persone di ricevere un'assistenza equa e tempestiva.

 

 A causa del costoso sistema sanitario negli Stati Uniti, molte persone non possono nemmeno permettersi di pagare per un test per COVID-19, per non parlare del costo del trattamento dopo la diagnosi.

 

In riferimento al nuovo coronavirus la storia resa nota tramite il social network Twitter da una donna di Seattle appare paradigmatica. Una vera e propria odissea. 

 

«Vivo a Seattle, ho tutti i sintomi di COVID-19 e ho una storia di bronchite cronica. 

 

Dal momento che lavoro in una clinica fisioterapica con con molti pazienti oltre i 65 anni e altri con malattie croniche, ho deciso di essere responsabile e andare a fare il test. È andata così».

 

 

Scrive sketchy lady (@into_the_brush) sul noto social. Poi con una serie di tweet continua la a raccontare la sua esperienza.

 

«Ho chiamato la linea dedicata al Corona, sono rimasta in attesa per 40 minuti e ho rinunciato.

 

Quindi ho guardato i siti web di sanità pubblica CDC e Washington. Mi hanno detto di consultare un medico di base, ma non ci sono informazioni sui test.

 

Ho chiamato 2 medici di base. Uno mi ha detto che non sanno dove fare i test e che non dovrei cercare i test. L'altro mi ha detto di andare in un pronto soccorso o ER.

 

Ho chiamato l’Urgent Care, inoltre non avevano idea di dove potessero essere effettuati i test, ma mi hanno detto di chiamare l'ospedale».

 

L’odissea di questa donna preoccupata per sua salute continua: «Ho chiamato l'ospedale. Non hanno test, ma mi hanno trasferito alla linea dedicata al COVID-19 per "rispondere alle mie domande”».

 

Un passo avanti. Ma arriva la doccia fredda: «La centralinista è stata molto gentile e professionale e ha capito la mia preoccupazione per la mia salute e per la mia clinica (attualmente in fase di sanificazione). Tuttavia, mi è stato detto che non ho i requisiti per il test. E non mi è stato dato un calendario o informazioni sulle risorse attuali».

 

Quindi la domanda è: chi si può sottoporre al test? «Quelli che sono stati fuori dal paese negli ultimi 14 giorni e quelli che hanno avuto contatti con una delle poche persone che sono state testate e risultano positive. Questo è tutto».

 

Può permettersi di trattare così i propri cittadini preoccupati la prima economia del mondo? Quel paese che il presidente Donald Trump vuole ‘great again’?

 

La risposta è ovviamente no. Il modello da seguire è quello della tanto vituperata Cina che ha prestato tempestiva ed equa assistenza a tutti i suoi cittadini, come confermato anche dagli esperti dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. 

 

La vicenda ci mostra plasticamente il fallimento di una sanità volta al profitto e non alla cura della popolazione. 

Potrebbe anche interessarti

"Brigata ebraica": la storia e la propaganda attuale di Paolo Desogus "Brigata ebraica": la storia e la propaganda attuale

"Brigata ebraica": la storia e la propaganda attuale

3 LIBRI PER "CAPIRE LA PALESTINA" LAD EDIZIONI 3 LIBRI PER "CAPIRE LA PALESTINA"

3 LIBRI PER "CAPIRE LA PALESTINA"

28 luglio: la (vera) posta in gioco in Venezuela di Geraldina Colotti 28 luglio: la (vera) posta in gioco in Venezuela

28 luglio: la (vera) posta in gioco in Venezuela

Il Congresso Usa ha deciso: "fino all'ultimo ucraino" di Clara Statello Il Congresso Usa ha deciso: "fino all'ultimo ucraino"

Il Congresso Usa ha deciso: "fino all'ultimo ucraino"

"11 BERSAGLI" di Giovanna Nigi di Giovanna Nigi "11 BERSAGLI" di Giovanna Nigi

"11 BERSAGLI" di Giovanna Nigi

25 aprile: la vera lotta oggi è contro il nichilismo storico di Leonardo Sinigaglia 25 aprile: la vera lotta oggi è contro il nichilismo storico

25 aprile: la vera lotta oggi è contro il nichilismo storico

Il PD e M5S votano per la guerra nel Mar Rosso di Giorgio Cremaschi Il PD e M5S votano per la guerra nel Mar Rosso

Il PD e M5S votano per la guerra nel Mar Rosso

Il caso "scientifico" dell'uomo vaccinato 217 volte di Francesco Santoianni Il caso "scientifico" dell'uomo vaccinato 217 volte

Il caso "scientifico" dell'uomo vaccinato 217 volte

L'austerità di Bruxelles e la repressione come spettri di Savino Balzano L'austerità di Bruxelles e la repressione come spettri

L'austerità di Bruxelles e la repressione come spettri

Ucraina. Il vero motivo di rottura tra Italia e Francia di Alberto Fazolo Ucraina. Il vero motivo di rottura tra Italia e Francia

Ucraina. Il vero motivo di rottura tra Italia e Francia

Difendere l'indifendibile (I partiti e le elezioni) di Giuseppe Giannini Difendere l'indifendibile (I partiti e le elezioni)

Difendere l'indifendibile (I partiti e le elezioni)

Autonomia differenziata e falsa sinistra di Antonio Di Siena Autonomia differenziata e falsa sinistra

Autonomia differenziata e falsa sinistra

Libia. 10 anni senza elezioni di Michelangelo Severgnini Libia. 10 anni senza elezioni

Libia. 10 anni senza elezioni

Sussidi pubblici: l'ipocrisia occidentale verso la Cina è nuda di Pasquale Cicalese Sussidi pubblici: l'ipocrisia occidentale verso la Cina è nuda

Sussidi pubblici: l'ipocrisia occidentale verso la Cina è nuda

Lenin fuori dalla retorica di Paolo Pioppi Lenin fuori dalla retorica

Lenin fuori dalla retorica

Il nodo Israele fa scomparire l'Ucraina dai radar di Paolo Arigotti Il nodo Israele fa scomparire l'Ucraina dai radar

Il nodo Israele fa scomparire l'Ucraina dai radar

DRAGHI IL MAGGIORDOMO DI GOLDMAN & SACHS di Michele Blanco DRAGHI IL MAGGIORDOMO DI GOLDMAN & SACHS

DRAGHI IL MAGGIORDOMO DI GOLDMAN & SACHS

Registrati alla nostra newsletter

Iscriviti alla newsletter per ricevere tutti i nostri aggiornamenti