NYT: l'operazione di Kiev non impedirà l'avanzata delle truppe russe
Mosca tiene il passo dell'offensiva
Un nuovo capitolo fatto di tensioni e probabili escalation si è aperto dopo una serie di proditori attacchi con droni condotti contro aerodromi militari sparsi in diverse province della Russia profonda, da Murmansk nel nord fino all’Amur nell’estremo oriente, alla vigilia del secondo round negoziale di colloqui russo-ucraini a Istanbul. Nonostante la portata geografica degli attacchi – bollati da Mosca come un "atto terroristico" del "regime di Kiev" – fonti statunitensi citate dal quotidiano New York Times ritengono che questi raid non costringeranno la Russia a ridurre la sua spinta offensiva in Ucraina. La reazione di Mosca, tuttavia, si annuncia proporzionata all'attacco subito.
Secondo quanto riferito dal Ministero della Difesa russo, tutti i droni FPV (a visione in prima persona) lanciati contro le basi nelle regioni di Murmansk, Irkutsk, Ivanovo, Ryazan e Amur sarebbero stati respinti. L’efficacia della difesa, però, non è stata totale: il ministero ha ammesso che nelle basi di Murmansk e Irkutsk, alcuni droni lanciati da posizioni molto vicine hanno colpito il loro bersaglio, causando incendi su "diverse unità di equipaggiamento aeronautico". Le fiamme, precisa il comunicato, sono state prontamente domate.
La risposta politica di Mosca non si è fatta attendere. Dmitry Medvedev, Vicepresidente del potente Consiglio di Sicurezza russo, ha utilizzato il suo canale Telegram per lanciare un monito inequivocabile: "La rappresaglia è inevitabile". Medvedev ha poi aggiunto un monito al regime di Kiev: "Il nostro esercito avanza attivamente e continuerà ad avanzare. Tutto ciò che deve esplodere, senza dubbio esploderà, e coloro che devono essere sterminati spariranno".
Questa minaccia di rappresaglie "significative", come le definiscono i funzionari USA, trova però un controcanto nelle valutazioni degli analisti USA. Secondo fonti anonime interpellate dal New York Times, l'impatto operativo degli attacchi di droni sarebbe stato limitato. "L'attacco di per sé non obbliga la Russia a ridurre le sue operazioni offensive" sul fronte ucraino, ha dichiarato un alto funzionario statunitense. Pur riconoscendo che Mosca cercherà quasi certamente una vendetta contro Kiev, Washington sottolinea la capacità delle forze russe nel mantenere la pressione militare nonostante i colpi subiti in territorio nazionale.