Pakistan, al meeting NATO non si trova l'accordo tra Washington e Islamabad
Il summit NATO che si sta svolgendo a Chicago si presentava come un meeting cruciale soprattutto per l’amministrazione Obama per discutere sia dell’exit strategy nella guerra in Afghanistan sia per cercare una normalizzazione dei rapporti con il Pakistan. Le aspettative erano alte, ma al momento le soluzioni non sono facili da trovare soprattutto con Islamabad. Se per quanto riguarda l’Afghanistan, Obama ha elogiato il lavoro di Hamid Karzai e sembra che le relazioni si siano orientate nel riprendere il dialogo con i talebani per riaprire il tavolo dei negoziati, la situazione sembra deteriorarsi invece con il presidente pakistano Zardari.
Washington ha posto come condizione per una distensione dei rapporti la riapertura della supply line da parte del Pakistan verso l’Afghanistan che garantiva l’approvvigionamento del 40% delle forniture non militari alle forze ISAF. Islamabad invece ha posto come elemento cruciale per la riapertura del dialogo le scuse ufficiali degli Stati Uniti per l’uccisione accidentale di 24 soldati pakistani durante un raid aereo di caccia americani. Obama ha dichiarato che gli USA sono disposti a fare le proprie condoglianze ufficiali ma non le scuse. Al momento, così, le posizioni sembrano inconciliabili. Inoltre Islamabad chiede lo stop immediato dell’uso di droni per colpire ribelli talebani in territorio pakistano. Tuttavia il motivo del mancato accordo sulla riapertura della supply line da parte del Pakistan sarebbe da addurre al costo che ora Islamabad chiederebbe per ogni camion che passi dal Pakistan verso l’Afghanistan: 5000 dollari contro i 250 originariamente previsti.