Parla Lula: "L'unica persona che ha il potere di togliermi di mezzo è il popolo brasiliano"

Parla Lula: "L'unica persona che ha il potere di togliermi di mezzo è il popolo brasiliano"

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In una conferenza stampa (anche in diretta Facebook con un enorme seguito) nel pomeriggio italiano di giovedì, l'ex presidente del Brasile Luis Inácio Lula Da Silva, ha respinto, circondato dalla dirigenza del Partito dei Lavoratori, le accuse del giudice Moro che lo ha condannato a nove anni e mezzo in primo grado per presunta corruzione. "Vogliono solo eliminarmi dal gioco politico", ha dichiarato.



Lula non vuole rinunciare alla candidatura per le elezioni presidenziali del 2018. I suoi avvocati hanno spiegato come per essere ineleggibile, la condanna dovrebbe essere confermata nel secondo grado di giudizio. Solo allora sarebbe interdetto dai pubblici incarichi. 


"L'unica persona che ha il potere di togliermi di mezzo è il popolo brasiliano", ha dichiarato un Lula visibilmente emozionato in conferenza stampa.  




Sull'età: "Ho 72 anni, ma lotterò come se ne avessi 30", ha proseguito l'ex Presidente.


Per Lula, inoltre non si tratta tanto di una persecuzione nei suoi confronti, ma il tentativo di bloccare il progetto politico che rappresenta. Comunque promette battaglia nei tribunali e nelle strade. "Mi sento tranquillo perché sono solo un mucchio di bugie", ha proseguito.


Un contratto senza intestazione e senza firme, articoli di giornale. Questi gli elementi, o meglio i «pilastri» a sostegno dell’impianto accusatorio che ha portato alla condanna in primo grado a 9 anni e mezzo di reclusione per l’ex presidente brasiliano Ignacio Lula da Silva. 


Leggi Ecco le "prove" contro Lula nella condanna per corruzione: un contratto senza firme e articoli di giornale

 
Un’analisi pubblicata dal portale della rivista Forum evidenzia che la sentenza di condanna emessa dal giudice Sergio Moro, che dovrà essere ratificata in seconda istanza, ha come punto centrale la presunta cessione di un appartamento di lusso a Lula da parte del gruppo OAS, in cambio di contratti con il gigante petrolifero statale Petrobras. Ma in nessun documento si evince che sia Lula o qualche suo familiare il proprietario dell’appartamento in questione. 


"Non si sa come qualcuno possa aver scritto 300 pagine per dire assolutamente niente su una singola prova", ha concluso l'ex presidente che è avanti nei sondaggi delle elezioni dell'anno prossimo.   

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