Pepe Mujica una grandissima persona e un vero rivoluzionario

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Pepe Mujica una grandissima persona e un vero rivoluzionario

 

di Michele Blanco

Il Presidente Pepe Mujica è riuscito come pochi a cambiare il modo di fare politica è diventato, con grande merito, un personaggio politico globale pur essendo stato presidente di un piccolo paese, l’Uruguay.
La sua è una storia di politica e passione, che dovrebbe essere conosciuta, una storia tra mito, realtà e costante lotta alla povertà, tra istituzioni e movimenti sociali. È stato un guerrigliero, ha cercato di fare la rivoluzione.
 
È stato torturato, isolato, incarcerato e rinchiuso in un vero e proprio buco per 12 anni, poi uscito nel 1985 ha ripreso la lotta democratica. Fino nel 2010 è diventato presidente dell'Uruguay. Mujica ha riassunto la sua vita politica cosi, “ho visto alcune Primavere che hanno finito per essere inverni terribili.
 
Noi esseri umani siamo dei gregari. Non possiamo vivere da soli. Perchè la nostra vita sia possibile, dipendiamo dalla società. Una cosa è rovesciare un governo o bloccare le strade. Ma creare e costruire una società migliore è una questione completamente diversa, c’è bisogno di organizzazione, disciplina e lavoro a lungo termine. Non confondiamo le due cose. Voglio metterlo in chiaro: mi sento vicino a questa energia giovanile, ma penso che non possa andare da nessuna parte se non diventa più matura”. 
 
Durante il suo mandato presidenziale, tra le tante altre meritevoli cose ha combattuto strenuamente contro la povertà e le disuguaglianze, ha rinunciato al 90 per cento del suo stipendio, cercato di dare a tutti maggiori servizi sociali e assistenza sanitaria gratuita, ha legalizzato l’aborto e i matrimoni omosessuali, ma ha anche dato spazio al green washing del capitalismo verde.  
Egli ha sempre sostenuto che nessuna persona è perfetta, Pepe non ha mai fatto finta di esserlo ma ha rifiutato la ricchezza e le comodità. Sicuramente è stato uomo di potere, ma sempre umile è rimasto a vivere nella sua fattoria alle porte di Montevideo e non ha mai girato con i macchinoni, non ha mai comprato vestiti di lusso.
 
Era contro il consumismo e non solo ha detto frasi del tipo “Se avessi tante cose, dovrei occuparmene. La vera libertà è avere poche cose, il minimo”, ma ha anche cercato di viverle davvero, in prima persona queste parole, le ha rese reali, fattuali. Riteneva che "povero non è colui che possiede poco. Il vero povero è colui che necessita sempre tanto e desidera sempre di più".
Pepe è sempre stato contro la guerra e le spese militari, iconica la sua affermazione: "Usciremo dalla preistoria dell'umanità soltanto quando non ci saranno più armi ed eserciti". 
 
La sua Casa era aperta, ha ricevuto il re di Spagna, e giornaliste e giornalisti indipendenti. Ha fatto da mangiare a persone comuni e militanti di tutto il mondo, certo piccoli gesti, certo, ma di cui si trova poca traccia nella storia. Come ogni uomo di potere è stato anche fatto oggetto di critiche, ha vissuto le contraddizioni, ha strappato, litigato, e chissà anche che altro e su questo disse “Il potere non cambia le persone, rivela solo chi sono veramente”.
 
Nello stesso tempo ha vissuto la politica in maniera assolutamente diversa, ha saputo stare sempre dalla parte della povera gente, degli esclusi, dalla parte del popolo di Cuba, così come ha criticato altri leader di sinistra sudamericani quando riteneva, giustamente, che sbagliavano lo ha fatto con Ortega, Maduro, Morales e Cristina Kirchner per tante cose, in primis ha detto loro che non hanno avuto il coraggio di costruire una successione, democratica. Egli espresse con forza che: "Una delle principali fonti di conoscenza è il senso comune. Il problema è quando metti l’ideologia al di sopra della realtà. La realtà ti arriva come un pugno e ti fa rotolare per terra..."
 
Per questo il suo Uruguay non è diventato socialista, e forse lui stesso non ha mai voluto lo diventasse, ha di certo cambiato la politica in modo profondo, come nel suo discorso d’addio al Senato, quando decise di lasciare la politica attiva. Ma di certo la vittoria di Orsi al ballottaggio 2024 alle presidenziali è stata, da tutti attribuita a lui. Ha fatto tutto ciò che poteva per riportare il Fronte Amplio ( la sinistra) al potere. La sua ultima vittoria, il suo regalo al suo popolo. Pepe Mujica è morto ma restano i suoi discorsi e tra tutto la capacità, unica nel continente, purtroppo, fatto di caudillos, di aver saputo costruire una successione di sinistra e democratica, aver formato un ceto politico giovane, preparato, capace di portare politiche democratiche, partecipative e egualitarie. E solo per questo è un grandissimo esempio di onestà e dedizione verso il popolo.
 
Egli disse che “trionfare nelle vita non è vincere, ma rialzarsi e ricominciare ogni volta che si cade”, una frase bellissima, potente, iconica detta da chi ha deciso che la sua vita sarebbe stata lotta politica a favore dei poveri, ed è stato pronto ad affrontare le sue scelte, come un uomo vero, che mise in pratica le sue parole: "La ricompensa per la politica è l'amore della gente. Chi ama i soldi non dovrebbe essere eletto".
 
Grazie per il tuo esempio, onore a una grande persona, un profondamente uomo giusto. Una persona che ha affermato che 
“la vita é un’avventura meravigliosa e la felicità é dare contenuti alla vita e non lasciare che te la rubino.” Di se stesso ha scritto in modo esatto e preciso, come pochi riuscirebbero a fare: “Appartengo a una generazione che voleva cambiare il mondo, sono stato schiacciato, sconfitto, polverizzato, ma sogno ancora che valga la pena di lottare perché le persone possano vivere un po' meglio e con un maggiore senso di uguaglianza”. 

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