Quando elogia Bolsonaro perché nessuno attacca Salvini?
di Fabrizio Verde
‘Chi si assomiglia si piglia’ recita un vecchio adagio. La saggezza popolare ancora una volta si conferma utile per comprendere questioni che all’apparenza possono sembrare più complesse ma in realtà sono abbastanza facili da comprendere. Basta guardare appena sotto alle apparenze.
Matteo Salvini con un messaggio attraverso i suoi canali social ha voluto inviare le sue congratulazioni anche a nome della Lega al presidente del Brasile, il fascio-liberista Jair Bolsonaro, che è uscito dalla piccola formazione (PSL) per formare un nuovo partito Aliança pelo Brasil (APB).
Bene, si tratta di una legittima scelta, ma chiunque decide anche solo di autoproclamarsi sovranista. Attento quindi alla sovranità democratica, popolare e nazionale, dovrebbe stare lontano almeno un miglio da un personaggio come Jair Bolsonaro. Da quando è divenuto presidente del Brasile, solo grazie alla fraudolenta esclusione per via giudiziaria di Lula dalla contesa, Bolsonaro ha distrutto quanto costruito dal PT, in termini di autonomia e sovranità, per rendere il gigante sudamericano ridotto alla stregua di uno Stato vassallo di Washington.
Insomma, non proprio il massimo per chi va dicendo a ogni piè sospinto che vuole salvaguardare gli interessi nazionali dell’Italia. Se il fascio-liberista Bolsonaro è il modello, tutto è più chiaro.
Il modello neoliberista non è in discussione. Forse per questo nessuno attacca Salvini quando elogia Bolsonaro?