Ricordandoti, Amedeo
"State lì", esortavi la mattina, quando mettevi uno stacco musicale o cambiavi argomento. Un invito scherzoso, con un'inconfondibile voce radiofonica.
Tu stavi lì, presenza-riferimento da tanti decenni: per Radio Città Aperta (e prima per Radio Proletaria), per i suoi ascoltatori. Eri la radio e la radio era te. "Non c'è Amedeo oggi?" veniva da chiedere le poche volte che non ti si vedeva nelle stanze di via di Casalbruciato.
Ma tu non stavi solo lì. Quante volte ti ho incontrato, giubbino da giornalista e ricci a caschetto, durante le manifestazioni contro una o un'altra guerra?
Venivi da redattore o da militante? L'uno e l'altro, ovviamente. Una presenza familiare, "politica" e anche affettuosa. Una specie di consolazione, visti i dolorosi argomenti di cui spesso ci si occupa.
Grazie Amedeo.
E' triste: la cabina di regia è vuota. Non stai più lì.
Marinella