Ristabiliamo la priorità tra diritti sociali e civili. Che la terra ti sia lieve Luana

6890
Ristabiliamo la priorità tra diritti sociali e civili. Che la terra ti sia lieve Luana

Luana a soli 22 anni era già una lavoratrice e una giovane madre. È morta ieri, nella fabbrica tessile in cui faceva l’operaia, trascinata e schiacciata viva da un rullo.
Stamattina suo figlio di cinque anni si è svegliato orfano, mentre la generazione di sua madre, insieme ad artisti, intellettuali e politici, è troppo occupata a discutere di questioni di genere e accusare di benaltrismo chiunque creda che la priorità di questo Paese sia ancora tutelare il lavoro.
Perché, vedete, qui il problema non è il presunto conflitto fra diritti sociali e civili.
Quanto piuttosto il rendersi conto dell’uso strumentale che viene fatto di questi ultimi. Usati come paravento progressista e migliorativo della società nel suo complesso mentre il diritto al lavoro, pietra angolare della nostra Costituzione e cardine dell’emancipazione e dello sviluppo degli individui, viene smantellato, sfruttato, vilipeso e reso sempre più precario e insicuro in nome del mercato e della produttività.
Nessuna contrapposizione quindi. Solo la sacrosanta necessità di ristabilire un ordine di priorità.
E non mi si venga a dire che “le due lotte vanno insieme”. Inizierò a crederci quando vedrò i partiti e la presunta intellighenzia di “sinistra”, acculturata e benestante, lottare altrettanto compattamente a difesa del lavoro. Mobilitata per promuovere un dibattito pubblico totalizzante, che abbia come unico obiettivo spiegare alle giovani generazioni quali sono le reali cause che ci hanno condotto a questo disastro. E, soprattutto, quali soluzioni concrete adottare per venire fuori da una condizione drammatica che riguarda il futuro del Paese nella sua interezza.
Fino ad allora, scusatemi, non potrò essere dei vostri. Anche a costo di passare, ancora una volta, per rossobruno, conservatore, criptofascista, reazionario o qualunque altra cosa vi venga in mente (continuate tranquillamente voi).
A impormelo è la mia coscienza di uomo, di cittadino e di socialista. Che non vuole arrendersi all’idea che - mentre il capitalismo selvaggio procede impunito nel distruggere tutto - ci si debba far dettare l’agenda politica da chi, con tutta evidenza, non ha mai rischiato di morire schiacciato da un macchinario industriale. E, cosa ancor più grave, utilizza strumentalmente le legittime rivendicazioni delle minoranze per nascondere il colossale tradimento compiuto in danno di milioni di onesti lavoratori. Le cui vite sono state svendute e sacrificate sull’altare della religione della modernità. Un culto che, individualmente, consente a tutti di essere chiunque si voglia. Purché non ci si ribelli mai alla propria eterna condizione di schiavi.
Questo è. Il resto, per il momento, non mi interessa.
 
 

Antonio Di Siena

Antonio Di Siena

Direttore editoriale della LAD edizioni. Avvocato, blogger e autore di "Memorandum. Una moderna tragedia greca" 

ATTENZIONE!

Abbiamo poco tempo per reagire alla dittatura degli algoritmi.
La censura imposta a l'AntiDiplomatico lede un tuo diritto fondamentale.
Rivendica una vera informazione pluralista.
Partecipa alla nostra Lunga Marcia.

oppure effettua una donazione

La resa (incondizionata) di Trump di Loretta Napoleoni La resa (incondizionata) di Trump

La resa (incondizionata) di Trump

Il Teatro delle Ombre arriva a Teheran (seconda parte) di Giuseppe Masala Il Teatro delle Ombre arriva a Teheran (seconda parte)

Il Teatro delle Ombre arriva a Teheran (seconda parte)

E’ cupo per l‘Italia il cielo sopra Bengasi di Michelangelo Severgnini E’ cupo per l‘Italia il cielo sopra Bengasi

E’ cupo per l‘Italia il cielo sopra Bengasi

Medio Oriente: scelta tra caos e riequilibrio internazionale   Una finestra aperta Medio Oriente: scelta tra caos e riequilibrio internazionale

Medio Oriente: scelta tra caos e riequilibrio internazionale

"Un semplice incidente" e le (solite) fake news contro l'Iran di Francesco Santoianni "Un semplice incidente" e le (solite) fake news contro l'Iran

"Un semplice incidente" e le (solite) fake news contro l'Iran

Trump 2025: Nativi Americani e Immigrati sotto Pressione di Raffaella Milandri Trump 2025: Nativi Americani e Immigrati sotto Pressione

Trump 2025: Nativi Americani e Immigrati sotto Pressione

L'intrinseca debolezza dell'Impero americano di Francesco Erspamer  L'intrinseca debolezza dell'Impero americano

L'intrinseca debolezza dell'Impero americano

Quando il tennis oscura un genocidio di Paolo Desogus Quando il tennis oscura un genocidio

Quando il tennis oscura un genocidio

La Gran Bretagna tornerà nell'Unione Europea? di Gao Jian La Gran Bretagna tornerà nell'Unione Europea?

La Gran Bretagna tornerà nell'Unione Europea?

Resistenza e Sobrietà di Alessandro Mariani Resistenza e Sobrietà

Resistenza e Sobrietà

La scuola sulla pelle dei precari di Marco Bonsanto La scuola sulla pelle dei precari

La scuola sulla pelle dei precari

Necropolitica e Tanatopolitica di Giuseppe Giannini Necropolitica e Tanatopolitica

Necropolitica e Tanatopolitica

Vincolo esterno: la condizione necessaria ma non sufficiente di Gilberto Trombetta Vincolo esterno: la condizione necessaria ma non sufficiente

Vincolo esterno: la condizione necessaria ma non sufficiente

Questo mondo ingiusto di Michele Blanco Questo mondo ingiusto

Questo mondo ingiusto

Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino di Paolo Pioppi Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino

Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino

O si e' contro la Nato o si e' sua complice di Giorgio Cremaschi O si e' contro la Nato o si e' sua complice

O si e' contro la Nato o si e' sua complice

Registrati alla nostra newsletter

Iscriviti alla newsletter per ricevere tutti i nostri aggiornamenti