Sanitari sospesi dal lavoro: sentenza di Belluno e omissioni sul "miracolo Israele"
Tutti i media ad applaudire il provvedimento di una giudice di Belluno che respinge l’appello di dieci sanitari sospesi dal lavoro e dallo stipendio in quanto rifiutavano di essere vaccinati.
Con un provvedimento che, verosimilmente, non tiene conto di quanto dichiarato anche dalla stessa Scienza Ufficiale (e che cioè gli attuali vaccini non impediscono alla persona vaccinata di trasmettere il virus) ma che ritiene un dovere indicare come modello di virtù i “cittadini di Israele dove il vaccino è stato somministrato a milioni di individui”.
Peccato che il provvedimento omette di dire che in Israele – verosimilmente a causa della vaccinazione di massa - ora il Covid sta colpendo gravemente categorie mai colpite prima (addirittura sotto i 39 anni).
P.S. Nella Rete si sta diffondendo una strana voce secondo la quale l’ordinanza del Tribunale di Belluno sarebbe stata travisata dai media in quanto non si trasformerebbe nel licenziamento degli operatori sanitari. Purtroppo non è così.
L’ordinanza parte dalla dichiarata impossibilità del titolare della RSA di potere trasferire i 10 operatori sanitari a mansioni diverse da quelle dell’accudimento degli anziani lì ospitati; situazione che, a detta del titolare, costituirebbe un rischio per i 10 dipendenti che, visto il loro rifiuto di vaccinarsi, per questo (violazione dell’obbligo di cui all’articolo 2087 del Codice Civile: “Tutela delle condizioni di lavoro”) sono stati messi temporaneamente in ferie forzate, terminate le quali si profila il mero licenziamento.
Questa impostazione è stata pienamente sposata dall’ordinanza del Tribunale di Belluno.
F.S.