Scacco al Conte?
di Paolo Desogus
Credo che sia sbagliato giudicare Conte dopo ogni dichiarazione, ogni gesto, ogni decisione politica. Siamo di fronte a una complessa partita a scacchi dove mosse d’attacco e ripiegamenti rientrano in un disegno che non può non tenere conto degli avversari (anche interni, cioè il Pd) e delle sue iniziative.
Al di là dunque della discussione sul merito delle dichiarazioni rilasciate ieri dal Presidente del Consiglio, mi pare che si possano fare alcune osservazioni a monte. Il governo è chiaramente bloccato dalla fazione del Pd che vuole l’accordo al ribasso con la Germania. Il Pd è un partito senza dignità, frequentato da ignobili politicanti di cui Gualtieri è solo la punta dell’iceberg. Conte deve dunque misurarsi non solo sul fronte esterno con la Germania, ma anche su quello interno con questi traditori vigliacchi: Zingaretti infatti tace vergognosamente.
C’è però anche in Conte un’ambiguità. L’insistenza sugli eurobond mostra che il suo orizzonte strategico è quello di una nuova Ue solidale e politica. Questa forma di prestito mutualizzato implica infatti quella famosa integrazione tra stati di cui da anni si favoleggia. C’è però un problema: i tedeschi non la vogliono. Non so se sia per cattiveria, egoismo, grettitudine. Il punto è che non la vogliono e non sono i soli. Mezza Europa non vuole mutualizzare il debito.
Conte si muove dunque su un vicolo cieco. Se gli eurobond sono la sua strategia vera, non ha futuro. Poi per carità c’è anche chi crede che la sua sia una deliberata mossa per fallire e trarre da questo fallimento le ragioni dell’uscita dall’euro, ma mi sembra un ragionamento un po’ contorto e spericolato. Di certo l’attacco odierno di Franceschini - attacco sommamente nefasto per il paese - potrebbe indurre a ritenere verosimile questo scenario.
Tutto è possibile, certo, ma in questo momento la disposizione delle pedine danno scacco al Re, anzi al Conte. Non è scacco matto e i migliori strateghi sanno spesso esporsi sino a rischiare tutto. Vedremo se Conte gioca allo sbaraglio o se ha una vera strategia.