Sempre peggio!
di Michele Blanco
Il presidente Donald Trump ha la legge di bilancio che desiderava. Il 4 luglio, per gli Stati Uniti d'America la festa dell’Indipendenza, Trump firmerà in una cerimonia alla Casa Bianca la “Big beautiful bill” approvata in via definitiva dal Congresso. L’approvazione della Camera è arrivata, il 3 luglio, dopo un dibattito di 29 ore, con 218 “sì” e 214 “no”. All’opposizione dei democratici si sono uniti due deputati repubblicani, Thomas Massie (Kentucky) e Brian Fitzpatrick (Pennsylvania).
Trump da commentato con un “Promessa mantenuta”, precisando che "Non avrebbe potuto esserci miglior regalo di compleanno per gli Usa è la più grande legge di questo tipo mai firmata, renderà questo Paese un razzo”.
In realtà la “Big Beatiful Bill” è un provvedimento di 940 pagine che mette in pratica l’essenza del trumpismo in una legge di bilancio e politica interna. Il punto centrale è l’estensione del Tax Cuts and Jobs Act del 2017, varato da Trump ai tempi del suo primo mandato, che sarebbe scaduta alla fine dell’anno. Il presidente, in questa nuova versione della legge, non si è limitato a rendere permanenti i tagli fiscali, per i più ricchi, decisi otto anni fa ma li ha ampliati abolendo, per esempio, i prelievi su mance e straordinari. La manovra aumenta al contempo la spesa per la sicurezza dei confini, la difesa e la produzione energetica compensandola con una grande riduzione dei fondi destinati al welfare.
Aboliti gli incentivi fiscali per progetti di energia rinnovabile fino al 2027 e imposti requisiti molto rigorosi per potervi accedere. Ridotti quasi del tutto i sussidi alimentari e il programma Medicaid di assistenza sanitaria a veterani, disabili e famiglie a basso reddito. Ma comunque si tratta di una delle leggi di spesa più costose della storia americana. Secondo il Congressional Budget Office, la misura aumenterà di 3,3 trilioni di dollari il deficit federale nei prossimi 10 anni.
La legge mette in pratica molte delle promesse elettorali di Trump. Al presidente, che la firmerà in una cerimonia ad hoc, serve a suggellare i suoi primi sei mesi (o quasi) di mandato. Politicamente, vale a dimostrare che il leader dei repubblicani ottiene quello che vuole.
Ma quali saranno le reali conseguenze:
La “big beautiful bill” è stata accolta con grandissimo entusiasmo dalle grandi imprese che beneficeranno di enormi tagli fiscali. Infatti sono previste deduzioni sui costi per ricerca e sviluppo, acquisto di attrezzature e costruzione di nuovi impianti. Soddisfatti anche molti professionisti e medi imprenditori che vedranno diventare permanenti gli sgravi sulle tasse pagate attraverso la dichiarazione dei redditi. Secondo un'analisi del Penn Wharton Budget Model la legge aumenterà notevolmente i redditi dei più ricchi con guadagni netti tra i 13mila e i 290mila dollari all’anno a seconda del patrimonio di partenza.
La legge purtroppo penalizzerà di molto le famiglie a basso reddito. Chi guadagna meno di 18.000 dollari all’anno subirà perdite fino a 165 dollari. Pesano molto i tagli ai sussidi e all’assistenza sanitaria. Secondo alcune attente e serie stime gli americani destinati a perdere la copertura assicurativa sanitaria sono 17 milioni. Chiusi anche decine di ospedali rurali. Per la prima volta in 60 anni, l’accesso al programma Medicaid viene vincolato all’obbligo di un lavoro. Requisito necessario anche per ottenere gli aiuti alimentari del Supplemental Nutrition Assistance Programm. Chi è senza lavoro ma ha figli a carico potrà continuare a ottenere i benefit solo in casi ristretti e oggettivamente difficilissimi da ottenere.
Nel commentare questa legge, voluta fortemente da Trump,
l'arcivescovo Timothy Broglio, presidente della Conferenza dei vescovi cattolici degli Stati Uniti, ha fortemente condannato la legge. Dichiarando che i tagli previsti sono "inaccettabili" in particolare modo quelli all'assistenza sanitaria e alimentare. Ha detto esplicitamente che “Il provvedimento causerà i danni maggiori proprio a chi è particolarmente vulnerabile”. Per l’ex presidente democratico Joe Biden, la manovra di Trump "non è solo sconsiderata ma anche crudele”. Negli Stati Uniti, circa 39,6 milioni di persone vivono in condizioni di povertà, corrispondenti al 12,3% della popolazione. Questo dato, che non è cambiato molto negli ultimi decenni, rappresenta un numero significativo di persone che lottano per soddisfare i bisogni primari. Bene visto i governanti che ci ritroviamo, emuli e servi sciocchi di trump, prepariamoci alle nuove tendenze, che come dicevano i nostri antenati: Mala tempora currunt sed peiora parantur". Prepariamoci al peggio!