Senatore statunitense Kaine: Non c'è nessuna ragione per gli Stati Uniti di "impegnarsi in azioni militari per proteggere il petrolio saudita"
Il senatore democratico critica il possibile coinvolgimento degli Stati Uniti in una guerra per il petrolio saudita, a seguito dei recenti attacchi alle raffinerie della società Aramco.
Washington accusa l'Iran di essere dietro gli attacchi lanciati con droni contro le strutture petrolifere di Aramco e dicono di essere "pronti" per una potenziale risposta ed entrare in una guerra in appoggio a Riad.
Tim Kaine, senatore democratico per lo stato della Virginia, ha messo in dubbio la prospettiva di una guerra con l'Iran, per una serie di accuse che non convincono nessuno, tranne pochi falchi a favore del conflitto con il paese persiano.
"Non c'è assolutamente alcun motivo per gli Stati Uniti di avviare una guerra o farsi coinvolgere in un'azione militare per proteggere il petrolio saudita (...) I sauditi devono farsi carico della propria difesa", ha dichiarato il senatore americano.
Anche gli Stati Uniti, secondo Kaine, non devono impegnarsi nella "guerra" promossa dall'amministrazione americana, presieduta da Donald Trump, "basata su" dichiarazioni fondamentalmente false".
In allusione alla posizione della Casa Bianca di fronte all'Iran, il senatore ha denunciato che Washington "sta provocando l'Iran". "Non dobbiamo amare l'Iran, ma lo stiamo provocando", adottando sempre più misure restrittive nei suoi confronti.