Simboli nazisti e arcobaleni al pride di Varsavia
di Omar Minniti
Doveva essere essere una marcia per "l'uguaglianza e contro le discriminazioni".
Ma è diventata una parata omonazionalista, con slogan banderisti, cartelli inneggianti all'odio contro tutti i russi, simboli del battaglione Azov, bandiere dell'estrema destra bielorussa e saluti nazisti dal palco.
È ciò che è avvenuto oggi al Pride congiunto Varsavia-Kiev, che si è svolto nella capitale polacca.
La deriva del movimento Lgbtq in occidente. Dal rifiuto di ogni positivo valore patriottico, dallo slogan "Confini aperti come i nostri culi", si è passati ad abbracciare l'ultranazionalismo filo-nazista e il razzismo russofobo.
Sicuramente Ernst Röhm e le SA hanno apprezzato, dall'inferno.
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