Sostenibilità e produttività: obiettivi e sfide per l’Industria 4.0

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Sostenibilità e produttività: obiettivi e sfide per l’Industria 4.0

 

 

L'Industria 4.0 sta ridefinendo i parametri dell'efficienza odierna, con un occhio sempre più attento alla sostenibilità ambientale. Attraverso l'integrazione di tecnologie avanzate e pratiche aziendali responsabili, le aziende stanno adottando strategie mirate a ridurre l'impatto ambientale delle proprie operazioni e promuovere un'economia circolare.

Per farlo è necessario convertire un sito produttivo tradizionale in uno più aggiornato con i trend del momento in materia di automazione, riduzione degli sprechi di produzione e monitoraggio delle KPI. Tutto questo è possibile grazie a soluzioni innovative capaci di mettere in comunicazione tutti i device di una rete produttiva e di tracciare dati indicativi su produzione, stoccaggio, logistica e molto altro ancora.

Da un punto di vista tecnico, l’inter-connessione tra dispositivi e il miglioramento dell’efficienza dell’industria non sarebbe stato possibile senza l’avanzata della ricerca in ambito elettronico ed informatico.

Grazie alla possibilità per le aziende di poter contare su distributori e rivenditori di prodotti Moxa, oggi, l’industria 4.0 è pronta a vivere un’ulteriore rivoluzione che sta investendo anche i piccoli laboratori e le aziende di dimensioni ridotte. Ciò che accomuna il mercato a 360 gradi è il bisogno di promesse certe di sostenibilità in un pianeta che, per un sempre maggior numero di persone, necessità di maggiori sforzi di tutela.

L’innovazione al servizio della sostenibilità

L'adozione di tecnologie innovative, come l'Internet delle cose (IoT) e l'intelligenza artificiale (AI), consente alle aziende di monitorare e ottimizzare l'uso delle risorse, riducendo gli sprechi e migliorando l'efficienza complessiva dei processi produttivi. A tale scopo troviamo largo impiego di sensori avanzati e sistemi di monitoraggio, i quali permettono di rilevare e prevenire perdite e guasti, riducendo al minimo gli impatti ambientali negativi.

Tra gli esempi più significativi elenchiamo l'implementazione di processi di riciclo avanzati per ridurre gli sprechi di materie prime e l'adozione di fonti energetiche rinnovabili per alimentare le operazioni produttive.

Non bisogna poi dimenticare la progettazione di prodotti e imballaggi eco-compatibili sta diventando sempre più diffusa, consentendo alle aziende di ridurre l'impatto ambientale lungo l'intera catena del valore.

Un approccio, per definizione, “integrato”

Per massimizzare l’efficacia di una conversione verso politiche di gestione più sostenibili, occorre agire in profondità, ridisegnando l’identità intera dell’organizzazione. Questo perché quando si parla di “sostenibilità” non bisogna confonderla con “l’ecologia”, due concetti vicini ma del tutto differenti nel loro significato. Una gestione sostenibile non è attenta solo all’ambiente ma a tutto ciò che entra in relazione con l’azienda stessa: denaro, partner, dipendenti e così via.

Di conseguenza una gestione sostenibile mira a sprecare meno risorse, ad acquisire materie prime solo da fornitori altrettanto responsabili nei confronti del pianeta, ma anche a fare investimenti sostenibili nel tempo, a prendere decisioni che garantiscano la continuità aziendale ecc.

Ciò implica non solo l'implementazione di tecnologie innovative, ma anche la promozione di una cultura aziendale orientata alla sostenibilità e la collaborazione con partner e fornitori affini, in modo da ridurre l'impatto ambientale lungo l'intera catena del valore. A tale proposito le aziende sono solite dotarsi di politiche di responsabilità sociale d'impresa (CSR) che, nel loro piccolo, possono contribuire a migliorare la reputazione aziendale e ad attrarre investitori e consumatori sensibili alle questioni ambientali.

 

 

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