"Stiamo aspettando il nostro turno, uno dopo l'altro". Giornalista palestinese si strappa l'equipaggiamento della stampa in diretta

7588
"Stiamo aspettando il nostro turno, uno dopo l'altro". Giornalista palestinese si strappa l'equipaggiamento della stampa in diretta

I nostri articoli saranno gratuiti per sempre. Il tuo contributo fa la differenza: preserva la libera informazione. L'ANTIDIPLOMATICO SEI ANCHE TU!

OPPURE



Sui suoi social Al Jazeera ha pubblicato il video di un giornalista palestinese a Gaza che compie un gesto estremamente simbolico, strappandosi via l'equipaggiamento e la protezione fornita agli operatori dell'informazione nei teatri di guerra. "Stiamo aspettando il nostro turno, uno dopo l'altro". Queste le sue parole in diretta pochi minuti dopo che un suo collega era stata assassinato da Israele.



In 28 giorni sono 36 i giornalisti uccisi da quando è iniziato il conflitto tra Israele e Resistenza palestinese, secondo il Comitato per la protezione dei giornalisti (CPJ). In un comunicato,  l'organizzazione ha spiegato che "al 2 novembre, le indagini del CPJ hanno mostrato che almeno 36 giornalisti e operatori dei media erano tra i circa 10.000 uccisi dall'inizio della guerra, il 7 ottobre."

Non solo, secondo l'organizzazione, i giornalisti sul campo devono affrontare altri rischi per salvarsi la vita, proprio per la devastante potenza degli attacchi aerei israeliani. Oltre al fatto, che ci sono delle difficoltà operative per frequenti le interruzioni dei servizi di telecomunicazione e interruzioni di corrente.

Questa è il riepilogo della situazione al 3 novembre

  • Confermata morte 36 giornalisti e operatori dei media: 31 palestinesi, 4 israeliani e 1 libanese.
  • 8 giornalisti  feriti.
  • 3 giornalisti sono stati denunciati come dispersi.
  • 8 giornalisti arrestati.

Tra l’altro, il CPJ ha annunciato delle sue indagini "su numerose segnalazioni non confermate di altri giornalisti uccisi, scomparsi, detenuti, feriti o minacciati e di danni agli uffici dei media e alle case dei giornalisti.”

L’organizzazione ha sottolineato “che i giornalisti sono civili che svolgono un lavoro importante durante i periodi di crisi e non devono essere presi di mira dalle parti in guerra", secondo Sherif Mansour, coordinatore del programma Medio Oriente e Nord Africa del CPJ.

E’ stato osservato che “i giornalisti di tutta la regione stanno facendo grandi sacrifici per coprire questo conflitto straziante. Quelli di Gaza, in particolare, hanno pagato, e continuano a pagare, un tributo senza precedenti e si trovano ad affrontare minacce esponenziali. Molti hanno perso colleghi, famiglie e sono fuggiti in cerca di sicurezza quando non esiste un rifugio o un’uscita sicura”.

Da parte sua, Volker Turk ’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, ieri, ha ricordato che almeno 46 giornalisti sono stati uccisi in tutto il mondo nel 2023 e almeno 531 sono stati messi in custodia nel periodo segnalato.

 

La Redazione de l'AntiDiplomatico

La Redazione de l'AntiDiplomatico

L'AntiDiplomatico è una testata registrata in data 08/09/2015 presso il Tribunale civile di Roma al n° 162/2015 del registro di stampa. Per ogni informazione, richiesta, consiglio e critica: info@lantidiplomatico.it

Mosca-Teheran: l'impensabile alleanza è nata! di Giuseppe Masala Mosca-Teheran: l'impensabile alleanza è nata!

Mosca-Teheran: l'impensabile alleanza è nata!

Il massacro in Georgia e la retorica (insopportabile) dei neoliberisti di Francesco Erspamer  Il massacro in Georgia e la retorica (insopportabile) dei neoliberisti

Il massacro in Georgia e la retorica (insopportabile) dei neoliberisti

Cosa ci dice il cambio di guardia a Repubblica: di Paolo Desogus Cosa ci dice il cambio di guardia a Repubblica:

Cosa ci dice il cambio di guardia a Repubblica:

Israele, la nuova frontiera del terrorismo di Clara Statello Israele, la nuova frontiera del terrorismo

Israele, la nuova frontiera del terrorismo

La retorica "no border" e Salvini: due facce dello stesso imperialismo di Leonardo Sinigaglia La retorica "no border" e Salvini: due facce dello stesso imperialismo

La retorica "no border" e Salvini: due facce dello stesso imperialismo

Germania est: l'inganno di chi mostra stupore e indignazione di Antonio Di Siena Germania est: l'inganno di chi mostra stupore e indignazione

Germania est: l'inganno di chi mostra stupore e indignazione

UNA DELLA PAGINE PIÙ NERE DELLA STORIA D’ITALIA di Gilberto Trombetta UNA DELLA PAGINE PIÙ NERE DELLA STORIA D’ITALIA

UNA DELLA PAGINE PIÙ NERE DELLA STORIA D’ITALIA

I fili scoperti del 5 ottobre di Michelangelo Severgnini I fili scoperti del 5 ottobre

I fili scoperti del 5 ottobre

Il Vietnam gioca su più tavoli (e fa bene) di Paolo Arigotti Il Vietnam gioca su più tavoli (e fa bene)

Il Vietnam gioca su più tavoli (e fa bene)

La foglia di Fico di  Leo Essen La foglia di Fico

La foglia di Fico

A violare il diritto internazionale non è solo Israele di Michele Blanco A violare il diritto internazionale non è solo Israele

A violare il diritto internazionale non è solo Israele

Registrati alla nostra newsletter

Iscriviti alla newsletter per ricevere tutti i nostri aggiornamenti