Terremoto in Siria. Via le sanzioni o almeno tacete

4335
Terremoto in Siria. Via le sanzioni o almeno tacete

 

di Alberto Fazolo 

 

Dopo il terribile terremoto che ha colpito la Turchia e la Siria è iniziata una pioggia di attestazioni di solidarietà a quei due paesi da parte di politici, opinionisti e operatori economici. Quando rivolta verso la Turchia è coerente, in quanto da anni è in corso un processo finalizzato a tenere il Paese nella sfera d’influenza occidentale. Questo processo ha alterni risultati, ma in ogni modo determina delle particolari attenzioni verso Ankara. Pertanto non stupisce la dimostrazione di solidarietà e vicinanza che presumibilmente si tradurrà anche in aiuti concreti.

Stupisce invece vedere alcune manifestazioni di solidarietà anche nei confronti della Siria. Io sono portato a pensare che certe cose siano possibili solo in presenza di una qualche forma di amnesia collettiva: molti di quelli che oggi dimostrano solidarietà alla Siria sono gli stessi che fino a qualche anno fa hanno scatenato una guerra contro quel Paese dilaniandolo, distruggendolo e affamandolo.
Verosimilmente si tratta solo di ipocrite prese di posizione finalizzate a millantare una sensibilità e una umanità assolutamente inesistenti, ma se così non fosse, non ci dovrebbero essere remore ad accogliere due semplici proposte:


1. INVIARE ALLE POPOLAZIONI COLPITE DAL SISMA LE RISORSE CHE ATTUALMENTE DESTINIAMO ALLA GUERRA.

2. RIMUOVERE LE SANZIONI ALLA SIRIA.

Il  paesi UE stanno destinando miliardi di euro ad alimentare una guerra che -al netto di ogni valutazione etica e politica- gli sta provocando dei contraccolpi economici: si spendono soldi per avere un danno economico, facendo una cosa immorale. Un completo nonsenso. Pertanto oltre che un gesto di umanità, dirottare le risorse dalla guerra ai terremotati non sarebbe una operazione a “costo zero”, bensì un qualcosa di economicamente vantaggioso. Ogni persona dotata di buon senso e in buona fede non esiterebbe un’istante nel sottoscrivere questa proposta.

Il discorso è diverso per quel che riguarda la proposta di rimozione delle sanzioni a Damasco. I paesi europei non hanno solo scatenato la guerra contro la Siria che ha portato morte e distruzione, ma hanno anche imposto delle dure sanzioni -tuttora in vigore- che stanno strangolando e affamando il Paese. La logica bellicista dei nostri governanti ha portato ad usare le sanzioni come strumento di guerra, ma tenerle in essere in questo momento sarebbe un criminale accanimento contro la popolazione civile. Tutti quelli che si dichiarano vicini alle vittime del sisma non possono far finta che le sanzioni non ci siano.
Va sottolineato il fatto che la rimozione delle sanzioni apporterebbe dei significativi vantaggi economici reciproci.

Queste due proposte sono di buon senso ed economicamente vantaggiose, chi non le vuole accogliere evitasse di fare ipocrite dichiarazioni di solidarietà e di sfruttare questa tragedia per tornaconto mediatico personale.

 

 

 

 

 

ATTENZIONE!

Abbiamo poco tempo per reagire alla dittatura degli algoritmi.
La censura imposta a l'AntiDiplomatico lede un tuo diritto fondamentale.
Rivendica una vera informazione pluralista.
Partecipa alla nostra Lunga Marcia.

oppure effettua una donazione

La doppia Waterloo della Francia di Giuseppe Masala La doppia Waterloo della Francia

La doppia Waterloo della Francia

Cina: impegno per costruire un mondo giusto e un pianeta sostenibile   Una finestra aperta Cina: impegno per costruire un mondo giusto e un pianeta sostenibile

Cina: impegno per costruire un mondo giusto e un pianeta sostenibile

La via più cara al mondo e' a Milano... di Francesco Erspamer  La via più cara al mondo e' a Milano...

La via più cara al mondo e' a Milano...

Lo stato di Israele e il boicottaggio di Haaretz di Paolo Desogus Lo stato di Israele e il boicottaggio di Haaretz

Lo stato di Israele e il boicottaggio di Haaretz

Israele, la nuova frontiera del terrorismo di Clara Statello Israele, la nuova frontiera del terrorismo

Israele, la nuova frontiera del terrorismo

La retorica "no border" e Salvini: due facce dello stesso imperialismo di Leonardo Sinigaglia La retorica "no border" e Salvini: due facce dello stesso imperialismo

La retorica "no border" e Salvini: due facce dello stesso imperialismo

Putin si è messo ad uccidere anche i cuochi? di Francesco Santoianni Putin si è messo ad uccidere anche i cuochi?

Putin si è messo ad uccidere anche i cuochi?

Putin, la meteorologia e i messaggi inviati all'occidente di Marinella Mondaini Putin, la meteorologia e i messaggi inviati all'occidente

Putin, la meteorologia e i messaggi inviati all'occidente

Le radici culturali del patriarcato di Giuseppe Giannini Le radici culturali del patriarcato

Le radici culturali del patriarcato

Trump Returns - i miei 2 centesimi sull'evento del giorno di Antonio Di Siena Trump Returns - i miei 2 centesimi sull'evento del giorno

Trump Returns - i miei 2 centesimi sull'evento del giorno

9 NOVEMBRE 1989: LA CADUTA DEL MURO E L'INIZIO DELLA FINE di Gilberto Trombetta 9 NOVEMBRE 1989: LA CADUTA DEL MURO E L'INIZIO DELLA FINE

9 NOVEMBRE 1989: LA CADUTA DEL MURO E L'INIZIO DELLA FINE

I ribelli in Siria manovrati contro la Turchia? di Michelangelo Severgnini I ribelli in Siria manovrati contro la Turchia?

I ribelli in Siria manovrati contro la Turchia?

La foglia di Fico di  Leo Essen La foglia di Fico

La foglia di Fico

Registrati alla nostra newsletter

Iscriviti alla newsletter per ricevere tutti i nostri aggiornamenti