USA Fracking Iran?
di Leopoldo Salmaso
Follow the money! Segui la pista del denaro! Di fronte a funesti eventi causati dall'uomo, ogni nazione applica questo criterio-guida, di solito pensando al denaro espresso nella propria valuta.
Ma quando gli eventi hanno portata mondiale, che valuta bisogna seguire? Molti diranno: il dollaro USA, e hanno ragione. Eppure, fra costoro ben pochi sono consapevoli di quanto sia profonda tale connessione, principalmente perché i media mainstream si guardano bene dal rivelarla.
Così, da molti decenni tutte le ostilità nel Medio Oriente vengono “spiegate” con la competizione per il petrolio (No, Isreale non c'entra neanche di striscio...).
Il Venezuela continua ad essere sabotato “per il petrolio”. L'Iraq sarebbe stato devastato, e Saddam Hussein impiccato, “per il petrolio”. La libia sarebbe stata devastata, e Gheddafi massacrato, “per il petrolio”. E così via...
Fuochino! Ti viene mostrata una mezza verità per nasconderti la verità più profonda: che il petrolio, così come ogni altra materia prima strategica, in tutto il mondo DEVE essere pagato in dollari USA. Se non paghi in dollari USA vieni dichiarato “canaglia” e sottoposto a sanzioni unilaterali USA (poco importa se l'ONU le condanna). Sanzioni applicate tramite l'esclusione dei “disobbedienti” dal sistema bancario SWIFT controllato dagli USA.
Gli USA non hanno più una economia reale (in senso agro-industriale) forte. E non possono neppure ricostruirsela, come è risultato evidente dai goffi tentativi di Trump di imporre dazi a destra e a manca. Risultato: il cittadino americano paga più caro il suo i-Phone, che però continua ad essere prodotto in Cina, a tutto vantaggio dell'economia reale, dell'impiego, e del progresso tecnologico cinesi! E l'agricoltore statunitense non riesce più ad esportare la sua soia o il suo mais.
Gli USA possiedono il complesso militar-industriale di gran lunga più dispendioso al mondo. Anzi, è più corretto dire che il più dispendioso complesso militar-industriale del mondo possiede gli USA!
Il governo USA, così come entrambi i partiti che si alternano al governo, non sono che burattini nelle mani del complesso militar-industriale, il codidetto Deep State – lo Stato Profondo.
Gli USA sono di gran lunga i più guerrafondai del mondo, parola del loro ex-presidente Jimmy Carter!
Perché? Per il petrolio? Per contrastare Russia, Cina, Venezuela, Bolivia, Iran, etc...? Per tenersi stretta l'indisciplinata UE?... Tutte mezze verità.
La verità profonda è: per imporre il dollaro USA al resto del mondo!
Se stampi moneta e nessuno la vuole, affoghi nell'inflazione. Ma se la imponi al resto del mondo (a suon di basi militari, portaerei, colpi di stato diretti e indiretti, droni killer, etc...), allora puoi stamparne senza sosta e senza inflazione interna: solo così puoi continuare a vivere da cicala sulla schiena delle formiche.
Ma il “resto del mondo” non vuole più sottostare al monopolio del dollaro USA. Per quanto assediato militarmente e ipnotizzato mediaticamente, il “resto del mondo” non vuole più saperne. Il leader della Corea del Nord sarà anche un feroce dittatore ma non è scemo: ha detto chiaro e tondo che non molla il suo programma di armamento nucleare per non fare la fine di Saddam Hussein e di Gheddafi, che invece rinunciarono al nucleare pur avendo Saddam sfidato il monopolio del dollaro USA, e Gheddafi quello del franco CFA, appendice “regionale” del dollaro USA.
E la fila dei “disobbedienti” va crescendo: Yemen, Siria, Venezuela, Bolivia... Finché sono così piccoli, si può applicare loro la cura “Saddam-Gheddafi”. Ma l'Iran non è così piccolo, e sta con Cina e Russia. La Cina dice che il monopolio del dollaro USA è al capolinea e si comporta di conseguenza. La Russia, idem!
E la UE? La UE si è già creato il suo sistema alternativo allo SWIFT per poter continuare a fare affari “onesti” lasciando il ruolo del delinquente al partner USA.
E allora? Allora c'è un solo modo per continuare a vendere il petrolio in dollari USA, per rallentare la fine del monopolio globale: vendere petrolio prodotto negli USA! Non quello “buono” del Texas, ma quello pessimo che gli USA stanno producendo con la tecnologia Fracking, la scelta più autolesionistica che solo un disperato può adottare, estrema violenza della finanza sull'economia reale: gli USA stanno letteralmente segando il ramo su cui siedono!
...Eppure il pifferaio di turno (Forbes) riesce addirittura a lamentarsi per alcuni tardivi ravvedimenti del legislatore USA...
Il guaio è che il petrolio/gas fracking non è neppure finanziariamente competitivo nel mercato mondiale, perciò:
* gli Usa devono sabotare a tutti i costi il gasdotto North Steam 2 che collega direttamente la Russia alla Germania;
* gli USA devono convincere, cioè sovvenzionare, la UE perché compri il gas fracking prodotto negli USA, o dagli USA nei paesi dell'Europa Orientale, in primis Ucraina, elevati al grande privilegio di “pattumiera della UE”;
* gli USA devono rendere ancora più insicura/costosa la produzione di petrolio nel Medio Oriente. L'ideale è spingere l'Iran a bloccare lo stretto di Ormuz, e siccome non ci sono riusciti con il sequestro della petroliera Grace 1 e successive provocazioni, ora vogliono mettere l'Iran in un vero e proprio stato di guerra...
C'è di che aver compassione del povero contribuente statunitense: cornuto e mazziato! E trasformato in criminale globale pur di perpetuare quello che per lui è sempre più un incubo e sempre mano il “favoloso sogno americano” che i suoi ipnotizzatori continuano a propinargli con sempre più spudorata foga.