Venezuela. Sono state irregolari le elezioni vinte da Maduro nel 2018?

23739
Venezuela. Sono state irregolari le elezioni vinte da Maduro nel 2018?

 


di Fabrizio Verde

«Il governo ritiene che le scorse elezioni presidenziali non attribuiscono legittimità democratica a chi ne è uscito vincitore, cioè Nicolas Maduro». Questo è quanto dichiarato dal ministro degli Esteri dell’Italia, Enzo Moavero Milanesi, in una comunicazione alla Camera sulla crisi in Venezuela.

 

Al termine dell'intervento del responsabile della Farnesina si è svolto un dibattito dove alla fine è stata approvata la risoluzione presentata dalla maggioranza. Movimento 5 Stelle e Lega impegnano il governo «a sostenere gli sforzi diplomatici anche attraverso la partecipazione a fori multilaterali, al fine di procedere, nei tempi più rapidi, alla convocazione di nuove elezioni presidenziali che siano libere, credibili e in conformità con l'ordinamento costituzionale».

 

Quindi, il governo italiano pur non riconoscendo l’autoproclamato presidente ad interim (golpista) Juan Guaidò, chiede «nuove elezioni presidenziali che siano libere, credibili e in conformità con l'ordinamento costituzionale».

 

Me le ultime elezioni presidenziali boicottate su ordine di Washington dai settori golpisti dell’opposizione venezuelana sono davvero irregolari?

 

Maduro non ha corso da solo

 

Alle ultime presidenziali tenute nel maggio del 2018 i candidati erano 4. Tra questi vi era Henri Falcon, già governatore dello Stato Lara e politico molto noto. Per la sua decisione di correre contro Maduro nonostante il boicottaggio imposto da Washington, Falcon è stato minacciato di sanzioni da funzionari degli Stati Uniti. Come ricorda Joe Emersberger su The Canary. 

 

Falcon candidato ‘scelto’ da Maduro?

 

Secondo la società di sondaggi venezuelana vicina all’opposizione Datanálisis, due mesi prima delle elezioni Falcón risultava essere il leader più popolare dell’opposizione insieme a Leopoldo López. Capo del partito fascista Voluntad Popular dalle cui fila proviene il semi-sconosciuto Juan Guaidò. Politico che non appariva nemmeno nei sondaggi pre-elettorali. 
 

Nessuna denuncia di brogli

 

La contesa elettorale è stata segnata da brogli? Nessuno ha mai mostrato o addirittura tentato di dimostrare che qualsiasi voto, senza badare ai milioni di voti raccolti da Maduro, è stato rubato a Falcón. Nel 2012 Jimmy Carter ha dichiarato che il sistema elettorale del Venezuela è il migliore del mondo, ricorda Joe Emersberger. 

 

I candidati hanno potuto sviluppare la propria campagna elettorale?

 

Prendiamo ancora ad esempio il principale sfidante di Maduro. A Falcón è stato negato l'accesso alla ai media durante la campagna elettorale? No. Lui e il suo consulente economico, Francisco Rodríguez, hanno viaggiato in tutto il paese e sono apparsi sulle principali reti televisive private del Venezuela, dove si sono scagliati contro Maduro. Infatti, Falcón ha lanciato la sua campagna con un discorso di 35 minuti sulla TV di Stato venezuelana, in cui ha bollato Maduro come «candidato della carestia» che aveva trasformato il popolo in «schiavi» impoveriti.

 

Quale dittatore, per utilizzare un termine tanto in voga per screditare Maduro, permetterebbe a un oppositore di lanciare tali attacchi tramite la tv di Stato?

 

A questo punto ci chiediamo: su quali basi le elezioni presidenziali dove Maduro è stato rieletto presidente della Repubblica Bolivariana del Venezuela vengono dichiarate irregolari e da ripetere, visto che nessun osservatore internazionale ha avanzato dubbio alcuno circa la regolarità?

ATTENZIONE!

Abbiamo poco tempo per reagire alla dittatura degli algoritmi.
La censura imposta a l'AntiDiplomatico lede un tuo diritto fondamentale.
Rivendica una vera informazione pluralista.
Partecipa alla nostra Lunga Marcia.

oppure effettua una donazione

Potrebbe anche interessarti

La nuova "dissidenza" che indossa orologi svizzeri di Loretta Napoleoni La nuova "dissidenza" che indossa orologi svizzeri

La nuova "dissidenza" che indossa orologi svizzeri

Il Poker delle monete è allo “stallo messicano" di Giuseppe Masala Il Poker delle monete è allo “stallo messicano"

Il Poker delle monete è allo “stallo messicano"

1 maggio, le nuove frontiere del lavoro in Cina   Una finestra aperta 1 maggio, le nuove frontiere del lavoro in Cina

1 maggio, le nuove frontiere del lavoro in Cina

Il fraintendimento più profondo sulla parola «liberazione» di Francesco Erspamer  Il fraintendimento più profondo sulla parola «liberazione»

Il fraintendimento più profondo sulla parola «liberazione»

Il 25 aprile e la sovranità di Paolo Desogus Il 25 aprile e la sovranità

Il 25 aprile e la sovranità

Le narrazioni tossiche di un modello in crisi di Geraldina Colotti Le narrazioni tossiche di un modello in crisi

Le narrazioni tossiche di un modello in crisi

Missile sulla chiesa di Sumy: cui prodest? di Francesco Santoianni Missile sulla chiesa di Sumy: cui prodest?

Missile sulla chiesa di Sumy: cui prodest?

Ventotene e dintorni di Alessandro Mariani Ventotene e dintorni

Ventotene e dintorni

La scuola sulla pelle dei precari di Marco Bonsanto La scuola sulla pelle dei precari

La scuola sulla pelle dei precari

La nuova Bucha di Zelensky di Marinella Mondaini La nuova Bucha di Zelensky

La nuova Bucha di Zelensky

La repressione dello Stato dietro al Decreto Sicurezza di Giuseppe Giannini La repressione dello Stato dietro al Decreto Sicurezza

La repressione dello Stato dietro al Decreto Sicurezza

La Festa ai Lavoratori di Gilberto Trombetta La Festa ai Lavoratori

La Festa ai Lavoratori

Le nozze tra Meloni e Erdogan che non piacciono a (quasi) nessuno di Michelangelo Severgnini Le nozze tra Meloni e Erdogan che non piacciono a (quasi) nessuno

Le nozze tra Meloni e Erdogan che non piacciono a (quasi) nessuno

La California verso la secessione dagli Stati Uniti? di Paolo Arigotti La California verso la secessione dagli Stati Uniti?

La California verso la secessione dagli Stati Uniti?

Le inutili spese militari globali di Michele Blanco Le inutili spese militari globali

Le inutili spese militari globali

Un sistema da salari da fame che va rovesciato di Giorgio Cremaschi Un sistema da salari da fame che va rovesciato

Un sistema da salari da fame che va rovesciato

Registrati alla nostra newsletter

Iscriviti alla newsletter per ricevere tutti i nostri aggiornamenti