VIDEO DIRETTA. "Gilet Gialli", prosegue la protesta. Avvertimento a Macron: "La rabbia si trasformerà in odio se tratterà la gente comune come accattoni"
In una lettera i membri del movimento avvertono il presidente Macron che "la rabbia si trasformerà in odio" se continua a "considerare le persone comuni come accattoni".
Questo sabato i "Gilet gialli" sono scesi nelle strade delle città francesi per l'ottava volta da quando sono iniziate le proteste di quel movimento il 17 novembre. La prima nel 2019.
Nella loro lettera aperta, pubblicata sui social media giovedì scorso, i "Gilet gialli" si sono rivolti al presidente francese Emmanuel Macron, affermando che "la rabbia si trasformerà in odio se voi, e i vostri sostenitori, continuate dal vostro piedistallo, considerando la gente comune come accattoni."
Nella lettera, riportata nel gruppo di Facebook 'La France en colère', si legge che le "consultazioni nazionali" annunciate dal presidente alla fine dello scorso novembre sono "una trappola politica", che ha lo scopo di evitare il discussioni sul diritto di tenere "referendum sull'iniziativa dei cittadini".
Nella missiva i 'gilet gialli' hanno presentato le seguenti richieste: "Ripristinare la sovranità del popolo di Francia, attuando il referendum di iniziativa dei cittadini (RIC) in tutte le questioni, ma anche in attuazione di una significativa riduzione delle imposte sui beni di prima necessità e, infine, una significativa riduzione di tutte le pensioni, i salari, i privilegi e le pensioni attuali e futuri dei funzionari statali eletti e di grado superiore ".
L'origine del movimento
Le proteste dei "Gilet gialli" erano originariamente motivate dal previsto aumento della tassa sul carburante. Tuttavia, anche se il governo Macron ha annullato tale aumento delle tasse, le proteste sono diventate un movimento più ampio diretto contro le politiche ufficiali e le loro riforme economiche.
In termini generali, i manifestanti si lamentano delle tasse esorbitanti, bassi salari e l'incapacità di trovare un posto di lavoro retribuito, mentre accusando le autorità allontanarsi dalla gente e lavorare per il bene delle persone più ricche del paese.