WSJ spinge Biden alla guerra contro l'Iran

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I colloqui a Vienna sul nucleare iraniano, seppur a piccoli passi, proseguono e se non stati ancora raggiunti risultati, ci sono dei fatti che non trovano smentita.

I dialoghi tra Germania, Francia, Gran Bretagna, Russia e Cina i 4+1, gli Usa vigilano su quello che fanno i loro alleati non partecipando direttamente, e l'Iran sembrano aver preso una strada, quella del buon senso. I partner europei di Washington, da soli, sarebbero anche disposti ad accettare la revoca delle sanzioni eliminate con l'accordo del JCPOA del 2015, se non fosse che lo Zio Sam non vuole, la tira per le lunghe e accusa Teheran di fare richieste inaccettabili.

Per ricapitolare, giusto per mostrarvi in che situazione di mistificazione ci troviamo, ricordiamo che c'è un paese al quale è stato promesso la revoca delle sanzioni in cambio del fatto che non arricchisca l'uranio per produrre armi nucleari, il principale sottoscrittore dell'intesa, gli Stati Uniti d'America, non la rispettano, escono dall'accordo con la precedente amministrazione guidata da Donald Trump. Ora, la soluzione più logica sarebbe che Washington revocasse le sue sanzioni e non colpisse chi fa accordi commerciali con Teheran. L'Iran è stato sempre chiaro, se non c'è revoca delle sanzioni, ogni negoziato è inutile. Una posizione diplomatica che adotterebbe qualsiasi Paese.

Gli USA per non dimostrare di capitolare, prendono tempo, con uno scopo mai sopito: fare la guerra a Teheran in linea con la propria storia di non rispettare nessun accordo. A chiarire le loro intenzioni, però, ci sono i loro media che finalmente espongono qual è lo scopo finale.

A tal proposito, giovedì scorso, il Wall Street Journal ha scritto che poiché i negoziati a Vienna per riattivare l'accordo nucleare rischiano di fallire, sarà meglio che il presidente degli Stati Uniti Joe Biden sia "preparato per un attacco militare".

Questo "suggerimento" bellico avviene in una fase dove c'è un cauto ottimismo sulla conclusione del negoziato.

Intanto, la missione Onu dell'Iran ha replicato duramente alla posizione guerrafondaia del WSJ. In un Tweet ha ricordato che "incoraggiare e consigliare i leader a optare per la guerra, soprattutto quando è in corso un serio processo diplomatico, è da ignoranti, ostile e contravviene ai principi del diritto internazionale".

 

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Francesco Guadagni

Francesco Guadagni

 

Nato nell'anno di grazia 1979. Capolavoro e mancato. Metà osco, metà vesuviano. Marxista fumolentista. S.S.C.Napoli la mia malattia. Pochi pregi, tanti difetti, fra i quali: Laurea in Lettere Moderne, Iscrizione all'Albo giornalisti pubblicisti della Campania dal 2010. Per molti anni mi sono occupato di relazioni sindacali, coprendo le vertenze di aziende multinazionali quali Fiat e di Leonardo Finmeccanica. Impegno di militanza politica, divenata passione, è il Medio Oriente. Per LAD Gruppo Editoriale ho pubblicato il libro 'Passione Pasolini - Un Viaggio con David Grieco', prefazione di Paolo Desogus. 

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