Attacchi USA in Iran, Mosca lancia l'allarme: "Violato diritto internazionale, rischio caos globale"
Mosca convoca l'ONU e l'AIEA: "Danni enormi al trattato di non proliferazione"
Mosca ha lanciato un duro monito alla comunità internazionale a seguito degli attacchi statunitensi contro tre installazioni nucleari iraniane. Il Ministero degli Affari Esteri russo, in un comunicato diffuso domenica, ha denunciato con forza l'operazione militare condotta dagli Stati Uniti durante la notte, definendola una "pericolosa escalation" dalle conseguenze imprevedibili, specialmente sul piano delle radiazioni.
"Le conseguenze di questa azione non sono ancora state valutate appieno", si legge nella dichiarazione, "ma è già evidente che è iniziata una pericolosa escalation, capace di minare ulteriormente la sicurezza regionale e globale. Il rischio di un allargamento del conflitto in un Medio Oriente già piegato da molteplici crisi è aumentato significativamente".
Il ministero ha bollato la decisione di colpire il territorio di uno Stato sovrano con missili e bombe come una "grave violazione del diritto internazionale, della Carta delle Nazioni Unite e delle risoluzioni del Consiglio di Sicurezza ONU", ricordando che tali azioni sono state in passato inequivocabilmente condannate come inaccettabili. "Risulta particolarmente allarmante", ha sottolineato il comunicato, "che gli attacchi siano stati effettuati da un membro permanente del Consiglio di Sicurezza dell'ONU".
Un'ulteriore e profonda preoccupazione riguarda l'impatto sugli sforzi globali di non proliferazione nucleare. Mosca ha affermato che i danni alle strutture nucleari iraniane infliggono "un colpo enorme" all'autorità del Trattato di Non Proliferazione Nucleare (TNP) e al sistema di verifica e monitoraggio dell'Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica (AIEA) che su di esso si fonda. Per questo, la diplomazia russa ha sollecitato una "risposta rapida, professionale e chiara" da parte della direzione dell'AIEA, "senza dichiarazioni evasive o tentativi di nascondersi dietro una 'equidistanza' politica". È stato chiesto un rapporto obiettivo del Direttore Generale Rafael Grossi da discutere in una prossima sessione straordinaria dell'Agenzia.
Mosca ha inoltre esortato il Consiglio di Sicurezza ONU ad assumersi le proprie responsabilità, chiedendo un "rifiuto collettivo delle azioni di confronto di Stati Uniti e Israele". "Esigiamo la cessazione dell'aggressione e l'intensificazione degli sforzi per creare le condizioni necessarie affinché la situazione torni su un binario politico e diplomatico", ha concluso il ministero.
Lavrov mette in guardia sul "diritto all'autodifesa" arbitrario
Il monito russo è stato rafforzato dalle parole del Ministro degli Esteri Sergey Lavrov. Commentando gli attacchi israeliani contro l'Iran (precedenti a quello statunitense e menzionati come parte di un'operazione iniziata il 13 giugno per distruggere i programmi missilistico e nucleare iraniano), Lavrov ha messo in guardia contro un'interpretazione arbitraria del diritto all'autodifesa sancito dalla Carta ONU.
"Se ogni paese interpreta il diritto all'autodifesa stabilito dalla Carta delle Nazioni Unite come 'Decido io stesso quando usare questo diritto, e non voglio guardare alla Carta', ovviamente non ci sarà alcun ordine mondiale, ma completo caos", ha dichiarato Lavrov al giornalista Pavel Zarubin di VGTRK.
L'attacco statunitense, rivendicato dal Presidente Donald Trump nelle prime ore del 22 giugno come un'azione di successo contro i siti di Isfahan, Natanz e Fordow, rappresenta dunque, secondo la denuncia di Mosca, un pericoloso passo verso l'anarchia internazionale e una minaccia diretta alla stabilità globale e al delicato sistema di controllo degli armamenti nucleari. La richiesta russa è ben chiara: fermare l'escalation militare e riportare la crisi al negoziato.