Banca Italia e il paese che non cresce

401
Banca Italia e il paese che non cresce

 

di Federico Giusti

Nella tradizionale audizione sulla Legge di Bilancio, la Banca d'Italia precisa che tutti gli spazi di spesa ammessi dalle normative vigenti, sarebbero stati occupati dalla Manovra in corso.

Leggiamo testualmente:

Il DPFP di ottobre ha rivisto le stime ufficiali della crescita della spesa netta: nei prossimi tre anni essa sarebbe pari all’1,7, all’1,3 e all’1,5 per cento, discostandosi lievemente dagli obiettivi (in eccesso nel 2026, in difetto nel 2027-28). La manovra la riporterebbe
sostanzialmente in linea con i tetti (solo nel 2028 la dinamica della spesa netta resterebbe appena sotto all’obiettivo), correggendola lievemente al ribasso il prossimo anno e al rialzonei due seguenti.
L’impatto sostanzialmente nullo della manovra sul disavanzo del prossimo anno in presenza di una lieve riduzione del tasso di crescita della spesa netta rispetto al tendenziale riflette verosimilmente alcune misure espansive una tantum, che non incidono sull’indicatore
di spesa."

Detto in altri termini i margini di crescita della nostra economia vanno rivisti alla luce di un eccessivo ottimismo nelle previsioni di qualche mese or sono. Non si fanno i conti con l'Oste, ad esempio il Presidente Usa che attraverso i dazi, l'aumento della spesa militare imposto dalla Nato ai paesi membri, attraverso gli embarghi al gas e al petrolio russo assume decisioni con ricadute solo negative sulla traballante economia europea.

E quindi il problema irrisolto è sempre lo stesso ossia la scarsa crescita della Ue derivante dalla bassa produttività e dalla mancata autonomia dagli Usa e dai blocchi economici e finanziari dominanti. Poche risorse alla voce sviluppo e ricerca e soprattutto paesi più avanti e altri decisamente arretrati tecnologicamente parlando.

La manovra è frutto non solo degli impegni di Roma con Bruxelles per il contenimento della spesa ma è stata costruita in sostanza senza una sorta di legge patrimoniale invisa a destra e in parte anche a sinistra,  puntando invece su tagli e posticipi di spesa a valere sul Fondo di sviluppo e coesione, e a carico delle Amministrazioni centrali. Queste decisioni in pochi anni si faranno sentire come avvenuto con la spending review che ha messo in ginocchio in intere aree del paese il Servizio Sanitario nazionale.

La tendenza è quella di barcamenarsi tra rinvii di spesa agli anni successivi, anticipi in cassa per altri capitolo di Bilancio, soldi tuttavia sui quali non potranno contare nei prossimi anni, se volessimo ricorrere ad una metafora il Governo è come lo sciatore che gira attorno agli ostacoli.

Dopo anni di tagli alle tasse sul lavoro, i costi a carico dello Stato sono stati maggiori dei benefici per la economia? Basterebbe una risposta intellettualmente onesta a questa semplice domanda per inquadrare meglio la situazione. E' ormai acclarato che il fisco progressivo è una richiesta egualitaria che scontenta tanto la destra quanto settori moderati del centro sinistra, perfino la tassa sulla prima casa, abrogata da anni, avrebbe dovuto produrre meccanismi per indirizzare agli enti locali lo stesso gettito derivante un tempo dall'IMU. Ma invece gli Enti locali tengono a ricordare che dallo Stato arrivano sempre meno fondi, ergo aumentando la franchigia per la prima casa si dà meno peso, a parità di reddito, al vantaggio del possessore di una casa rispetto a chi la casa non la possiede e è in affitto. 

Gli interventi in materia di welfare e di fisco a quale logica risponderanno? A quella inclusiva per avere maggiori risorse distribuite con criteri equi e progressivi, oppure l'operato goverenativo sarà guidato dal fuoco ideologico che mira a salvaguardare le classi sociali abbienti?

In altri termini anche Banca Italia non è tenera con le scelte del Governo ove scrive

 La riduzione dell’aliquota dell’Irpef per il secondo scaglione di reddito favorisce i nuclei dei due quinti più alti della distribuzione, ma con una variazione percentualmente modesta del reddito
disponibile. Gli effetti dei principali interventi in materia di assistenza sociale si concentrano invece sui primi due quinti delle famiglie e sono anch’essi modesti

Quando si parla di asili nido tuttavia nessuno ricorda che gli obiettivi iniziali del Governo sono stati poi ridimensionati dai successivi aggiustamenti del PNRR e alla fine i posti negli asili nido risultano assai inferiori alle previsioni. Un discorso analogo potremmo fare per le RSA o per tutti gli altri interventi socio sanitari sacrificati per ridurre le tasse sul lavoro sostituendosi alle imprese che intanto mantengono bassi i salari.

E anche in questo caso l'intervento di Banca Italia è degno di attenzione togliendosi delle pietre dalle scarpe, anzi tirandole direttamente agli scranni del Governo

Tra la fine del 2019 e il secondo trimestre del 2023 le retribuzioni reali orarie nel settore privato non agricolo si sono ridotte di oltre 10 punti percentuali, per poi risalire di circa tre punti fino al secondo trimestre del 2025. 

Se le retribuzioni calano qualcuno ci dica a cosa siano serviti i tagli alle tasse sul lavoro mancando al contempo dati sui profitti, sulle quote azionarie, sugli utili in borsa accumulati dalle aziende del privato.

È assurdo pensare che sul bilancio pubblico  debbano gravare i costi necessari per restituire potere di acquisto ai lavoratori e alle lavoratrici, Banca Italia è contraria per ragioni differenti dalle nostre, resta comunque del tutto inspiegabile il ruolo dei sindacati che su questa manovra non hanno espresso pareri contrari in materia di tagli alle tasse sul lavoro pur sapendo che mancheranno le risorse al welfare.

Al contrario di Banca Italia non pensiamo che il sistema di relazioni sindacali possa restituire dignità ai salari accrescendo la produttività del lavoro che in Italia viene contemplata solo come aumento delle ore lavorate, come flessibilità delle mansioni e delle presentazioni, intensificazione dei ritmi e continue deroghe ai contratti nazionali e alle norme vigenti.

Chiudiamo sulle pensioni, i tre mesi di aumento dell'età lavorativa vengono ridotti a un solo mese per l'aumento della cosiddetta aspettativa di vita, sia ben chiaro che si rinvia la questione ai prossimi anni, anche in questo caso nessun intervento atto a modificare le norme esistenti ma l'ennesimo furbesco slalom per evitare i problemi. Senza cancellare la Fornero l'aumento dell'età pensionabile potrà essere solo rinviato ma non fermato.

In Italia l’età media pensionamento è aumentata di quasi sei anni tra il 2001 e il 2024, la forza lavoro è ormai tra le più vecchie dei paesi UE, eppure anche Banca Italia ritiene la spesa previdenziale ancora troppo alta nonostante si scelga di posticipare l'uscita dal lavoro appena verificata la irrisorietà dell'assegno previdenziale. Smantellando il welfare non avremo vacanze a basso costo per gli anziani, esenzioni, servizi socio sanitari accessibili e tariffe più basse in rapporto alla riduzione del potere di acquisto. Se invece avessimo puntato sull'allargamento del welfare anche assegni previdenziali più bassi sarebbero stati accolti con ben altro spirito facendo leva sul contenimento del costo della vita.

In ogni caso obiettivo della Commissione europea è quello di arrestare la crescita dell’incidenza della spesa previdenziale sul PIL e a tale scopo il ricorso a sanità e previdenza integrative acquisteranno sempre maggiore spazio E proveranno ogni strada percorribile per ridimensionare sanità e previdenza pubblica per raggiungere questi obiettivi per altro condivisi da buona parte del sindacato.

Audizione preliminare all’esame della manovra economica per il triennio 2026-28

ATTENZIONE!

Abbiamo poco tempo per reagire alla dittatura degli algoritmi.
La censura imposta a l'AntiDiplomatico lede un tuo diritto fondamentale.
Rivendica una vera informazione pluralista.
Partecipa alla nostra Lunga Marcia.

oppure effettua una donazione

"I nuovi mostri" - Roger Waters "I nuovi mostri" - Roger Waters

"I nuovi mostri" - Roger Waters

Come Milei ha aperto le porte al saccheggio dell'Argentina di Giuseppe Masala Come Milei ha aperto le porte al saccheggio dell'Argentina

Come Milei ha aperto le porte al saccheggio dell'Argentina

La partecipazione italiana all’ottava edizione della CIIE   Una finestra aperta La partecipazione italiana all’ottava edizione della CIIE

La partecipazione italiana all’ottava edizione della CIIE

Fubini che prova a convincerci che l'Ucraina sta vincendo la guerra... di Francesco Santoianni Fubini che prova a convincerci che l'Ucraina sta vincendo la guerra...

Fubini che prova a convincerci che l'Ucraina sta vincendo la guerra...

Halloween e il fascismo di Francesco Erspamer  Halloween e il fascismo

Halloween e il fascismo

Il "cessate il fuoco" è nudo di Paolo Desogus Il "cessate il fuoco" è nudo

Il "cessate il fuoco" è nudo

Nel “bunker” di Maduro di Geraldina Colotti Nel “bunker” di Maduro

Nel “bunker” di Maduro

Caccia alle Streghe, Zakharova e non solo di Alessandro Mariani Caccia alle Streghe, Zakharova e non solo

Caccia alle Streghe, Zakharova e non solo

La scuola sulla pelle dei precari di Marco Bonsanto La scuola sulla pelle dei precari

La scuola sulla pelle dei precari

La sinistra, l'America, e l'Occidente di Giuseppe Giannini La sinistra, l'America, e l'Occidente

La sinistra, l'America, e l'Occidente

Vincolo esterno: la condizione necessaria ma non sufficiente di Gilberto Trombetta Vincolo esterno: la condizione necessaria ma non sufficiente

Vincolo esterno: la condizione necessaria ma non sufficiente

La legge del piu ricco di Michele Blanco La legge del piu ricco

La legge del piu ricco

Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino di Paolo Pioppi Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino

Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino

L'orrore e' il capitalismo di Giorgio Cremaschi L'orrore e' il capitalismo

L'orrore e' il capitalismo

Registrati alla nostra newsletter

Iscriviti alla newsletter per ricevere tutti i nostri aggiornamenti