Carlos Tavares in Parlamento: il boomerang per la classe politica italiana

1015
Carlos Tavares in Parlamento: il boomerang per la classe politica italiana

 

La convocazione in parlamento dell'amministratore delegato di Stellantis Carlos Tavares si è rivelata un boomerang per la classe politica. Sia chiaro, era giusto che finalmente si stabilisse un dialogo formale con il capo del gruppo che controlla i marchi dell'ex Fiat. Dalle reazioni, sguaiate, retoriche e inconcludenti si comprende però la dimensione dell'insipienza politica italiana, la sua incapacità di interloquire con un dirigente aziendale i cui interessi sono palesemente ostili al nostro paese.

Carlos Tavares ha sostanzialmente detto in Italia i costi di produzione sono alti, soprattutto per il prezzo dell'energia e per la modestia delle infrastrutture. Si è inoltre lamentato degli italiani perché comprano poche auto elettriche (il nesso tra bassi salari a cui anche la Fiata ha contribuito e difficoltà ad acquistare un'auto che costa il 40% in più di una a combustione interna non lo sfiora lontanamente). Tavares ha dunque chiesto incentivi. Direi anzi che più che chiesto ha minacciato le nostre istituzioni: "senza incentivi ce ne andiamo altrove".

Da qui sono esplose le reazioni sguaiate da parte di tutti, da destra a sinistra con Confindustria in testa: accuse, denunce, ecc. ecc. Si è sentito un po' di tutto, tranne l'unica cosa che andrebbe fatta e che qualche tempo fa Giorgetti, in un momento di mistica lucidità, aveva evocato senza poi dare alcun seguito alla sua proposta, ovvero l'ingresso dello stato italiano nel capitale di Stellantis.

Non ci sono ragioni perché lo stato resti fuori. Gli stabilimenti dell'auto, per quanto non più decisivi nella manifattura europea, hanno una rilevanza di primissimo piano per la nostra industria e per l'occupazione. Se veramente Stellantis dovesse mollare gli ormeggi, magari in seguito a una razionalizzazione dovuta alla fusione con Renault, per l'Italia le conseguenze sarebbero molto pesanti, proprio come lo sono state quelle della deindustrializzazione gioiosamente sostenuta anche da sinistra per inseguire il mito di un paese che campa solo di servizi e di turismo nella grande festa dell'"autoattivazione dal basso" e della microimpresa rustico-familiare... come se potessimo campare di bed and breakfast, air bnb e mercatini a chilometro zero aperti il sabato mattina nei centri storici. Lasciamo poi perdere la destra con il suo mito della "fabbrichetta" (con birignao lumbard), dell'evasione fiscale autorizzata e dell'ideologia sudo-pago-pretendo trasmesso ai lavoratori da sfruttare come animali.

Delle tante dichiarazioni contro Tavares mi pare che solo la Cgil abbia detto qualcosa di sensato, e cioè che Stellantis non ha un piano industriale. Del resto non si capisce per quale motivo dovrebbe essere l'Italia a compensare i mancati introiti della vendita di auto elettriche se queste non trovano acquirenti: il management non ha forse sbagliato qualcosa? Non ha nulla da rimproverarsi? Tavares, in linea con l'Agnelli-pensiero, è un grande sostenitore del libero mercato nella misura in cui si fanno dividendi per gli azionisti, quando calano lo stato assistenzialista diventa una necessità.

Sarebbe ora di finirla con le sciocchezze e abbandonare tutte le idiozie ideologiche degli ultimi trent'anni che hanno portato al disfacimento del tessuto industriale italiano e all'impoverimento del paese. Lo stato entri nel capitale di Stellantis e difenda i propri interessi interferendo sul mercato, esattamente come la Francia, che ha il suo bel pacchetto di azioni, fa con Carlos Tavares.


*Post Facebook del 13 ottobre 2024

Paolo Desogus

Paolo Desogus

Professore associato di letteratura italiana contemporanea alla Sorbonne Université, autore di Laboratorio Pasolini. Teoria del segno e del cinema per Quodlibet.

ATTENZIONE!

Abbiamo poco tempo per reagire alla dittatura degli algoritmi.
La censura imposta a l'AntiDiplomatico lede un tuo diritto fondamentale.
Rivendica una vera informazione pluralista.
Partecipa alla nostra Lunga Marcia.

oppure effettua una donazione

La resa (incondizionata) di Trump di Loretta Napoleoni La resa (incondizionata) di Trump

La resa (incondizionata) di Trump

Il Teatro delle Ombre arriva a Teheran (seconda parte) di Giuseppe Masala Il Teatro delle Ombre arriva a Teheran (seconda parte)

Il Teatro delle Ombre arriva a Teheran (seconda parte)

E’ cupo per l‘Italia il cielo sopra Bengasi di Michelangelo Severgnini E’ cupo per l‘Italia il cielo sopra Bengasi

E’ cupo per l‘Italia il cielo sopra Bengasi

Medio Oriente: scelta tra caos e riequilibrio internazionale   Una finestra aperta Medio Oriente: scelta tra caos e riequilibrio internazionale

Medio Oriente: scelta tra caos e riequilibrio internazionale

"Un semplice incidente" e le (solite) fake news contro l'Iran di Francesco Santoianni "Un semplice incidente" e le (solite) fake news contro l'Iran

"Un semplice incidente" e le (solite) fake news contro l'Iran

Trump 2025: Nativi Americani e Immigrati sotto Pressione di Raffaella Milandri Trump 2025: Nativi Americani e Immigrati sotto Pressione

Trump 2025: Nativi Americani e Immigrati sotto Pressione

L'intrinseca debolezza dell'Impero americano di Francesco Erspamer  L'intrinseca debolezza dell'Impero americano

L'intrinseca debolezza dell'Impero americano

Quando il tennis oscura un genocidio di Paolo Desogus Quando il tennis oscura un genocidio

Quando il tennis oscura un genocidio

La Gran Bretagna tornerà nell'Unione Europea? di Gao Jian La Gran Bretagna tornerà nell'Unione Europea?

La Gran Bretagna tornerà nell'Unione Europea?

Resistenza e Sobrietà di Alessandro Mariani Resistenza e Sobrietà

Resistenza e Sobrietà

La scuola sulla pelle dei precari di Marco Bonsanto La scuola sulla pelle dei precari

La scuola sulla pelle dei precari

Necropolitica e Tanatopolitica di Giuseppe Giannini Necropolitica e Tanatopolitica

Necropolitica e Tanatopolitica

Vincolo esterno: la condizione necessaria ma non sufficiente di Gilberto Trombetta Vincolo esterno: la condizione necessaria ma non sufficiente

Vincolo esterno: la condizione necessaria ma non sufficiente

I metodi mafiosi e i servi sciocchi di Michele Blanco I metodi mafiosi e i servi sciocchi

I metodi mafiosi e i servi sciocchi

Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino di Paolo Pioppi Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino

Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino

O si e' contro la Nato o si e' sua complice di Giorgio Cremaschi O si e' contro la Nato o si e' sua complice

O si e' contro la Nato o si e' sua complice

Registrati alla nostra newsletter

Iscriviti alla newsletter per ricevere tutti i nostri aggiornamenti