Con il tramonto della via "riformista" dell'UE, è il momento di una proposta politica per una forza unitaria

2310
Con il tramonto della via "riformista" dell'UE, è il momento di una proposta politica per una forza unitaria


di Paolo Desogus
 

Questa crisi sanitaria e il disfacimento della retorica europeista dovrebbero essere l’occasione per una riflessione sulle divisioni che hanno ulteriormente frammentato il campo della sinistra che intende rappresentare il lavoro e dare voce alle fasce oppresse della popolazione.

Negli ultimi anni ci si è divisi tra chi intendeva l’Ue come un campo possibile di lotta attraverso la riforma dei Trattati e chi invece considerava quella possibilità del tutto irrealizzabile a causa dei rapporti di forza vigenti. In molti casi la divisione era dunque solo strategica, era cioè comune la critica al modello ordoliberista mentre era diversa la prospettiva su come affrontarlo.

Ora dato che la via di una riforma dell’Ue e dei Trattati, nonostante la loro sospensione, appare sempre più remota, la pregiudiziale strategica non sussiste più o comunque avremo nei prossimi mesi la prova provata dell’impossibilità della via riformatrice. Nel frattempo dato che a breve termine dovremo affrontare le conseguenze della crisi sanitaria, sarebbe opportuno riunificare sotto un’unica insegna le forze della sinistra che si richiamano al movimento operaio e che hanno come principale avversario il neoliberalismo.

Le circostanze non ci consentono di perdere altro tempo in sciocche contese tra sovranismo e anti sovranismo: queste categorie sono state create per dividere il nostro campo, impiegarle è solo il segno di una persistente subalternità all’immaginario delle classi dominanti.

Occorre allora un cambio di passo sia culturale che pratico-politico.

Esiste d’altronde una grande massa di studi e di ricerche sul tema del neoliberalismo e sui suoi mali che attendono di trovare traduzione in una prassi politica e in un’organizzazione unitaria.

È ora di farsi avanti e di lasciarsi alle spalle rancori e meschinità che fino adesso non solo non hanno giovato a nessuno, ma ci hanno ridotto all’irrilevanza.

Quello che dunque dobbiamo creare non è un club di dotti che se la raccontano e che si dicono allo specchio quanto hanno ragione, ma è un partito accogliente, capace di infilarsi nella lacerazione aperta dalla crisi economica, in grado di attirare, tradurre e proiettare in un nuovo orizzonte politico le istanze disgregate che frammentano la società. Quello che occorre è insomma un partito del lavoro capace di interpretare le contraddizioni del presente, di elaborare una nuova coscienza di classe e di scegliere il futuro delle classi lavoratrici non sulla base di un’idea predeterminata che non sia il socialismo e la fine dello sfruttamento dell’uomo sull’uomo, ma sulla base di ciò che è strategicamente più opportuno.

ATTENZIONE!

Abbiamo poco tempo per reagire alla dittatura degli algoritmi.
La censura imposta a l'AntiDiplomatico lede un tuo diritto fondamentale.
Rivendica una vera informazione pluralista.
Partecipa alla nostra Lunga Marcia.

oppure effettua una donazione

Loretta Napoleoni - Il prestigiatore della politica internazionale di Loretta Napoleoni Loretta Napoleoni - Il prestigiatore della politica internazionale

Loretta Napoleoni - Il prestigiatore della politica internazionale

L'attacco della Cina e' a Wall Street (e alle sue bolle) di Giuseppe Masala L'attacco della Cina e' a Wall Street (e alle sue bolle)

L'attacco della Cina e' a Wall Street (e alle sue bolle)

Francesco Erspamer - C'era una volta i conservatori che conservano... di Francesco Erspamer  Francesco Erspamer - C'era una volta i conservatori che conservano...

Francesco Erspamer - C'era una volta i conservatori che conservano...

Trump e la bolla di Bruxelles di Paolo Desogus Trump e la bolla di Bruxelles

Trump e la bolla di Bruxelles

Israele, la nuova frontiera del terrorismo di Clara Statello Israele, la nuova frontiera del terrorismo

Israele, la nuova frontiera del terrorismo

La retorica "no border" e Salvini: due facce dello stesso imperialismo di Leonardo Sinigaglia La retorica "no border" e Salvini: due facce dello stesso imperialismo

La retorica "no border" e Salvini: due facce dello stesso imperialismo

Il Peyote insieme a Gesù nella Chiesa Nativa Americana di Raffaella Milandri Il Peyote insieme a Gesù nella Chiesa Nativa Americana

Il Peyote insieme a Gesù nella Chiesa Nativa Americana

Auschwitz, Zelenskij e il "Giorno della Vergogna" per l'Europa di Marinella Mondaini Auschwitz, Zelenskij e il "Giorno della Vergogna" per l'Europa

Auschwitz, Zelenskij e il "Giorno della Vergogna" per l'Europa

Democrack di Giuseppe Giannini Democrack

Democrack

72 ore di bipensiero oltre Orwell di Antonio Di Siena 72 ore di bipensiero oltre Orwell

72 ore di bipensiero oltre Orwell

Caso Al Masri. Quello che Minniti non vuole che si sappia... di Michelangelo Severgnini Caso Al Masri. Quello che Minniti non vuole che si sappia...

Caso Al Masri. Quello che Minniti non vuole che si sappia...

La California verso la secessione dagli Stati Uniti? di Paolo Arigotti La California verso la secessione dagli Stati Uniti?

La California verso la secessione dagli Stati Uniti?

La foglia di Fico di  Leo Essen La foglia di Fico

La foglia di Fico

C'è grande confusione di Michele Blanco C'è grande confusione

C'è grande confusione

Il 2025 sarà l’anno della povertà di Giorgio Cremaschi Il 2025 sarà l’anno della povertà

Il 2025 sarà l’anno della povertà

Registrati alla nostra newsletter

Iscriviti alla newsletter per ricevere tutti i nostri aggiornamenti