Cuba a Scuola di Rivoluzione da Fausto

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Cuba a Scuola di Rivoluzione da Fausto

 

Succede anche questo, con un'intervista al foglio più filo atlantico in circolazione, 'Repubblica', proprietà Elkann-Agnelli, ecco che Fausto Bertinotti, ex sindacalista, ex socialista, ex leader di Rifondazione comunista, ex Presidente della Camera, talmente ex da esserlo diventato di se stesso, dal suo letargo dà lezioni di rivoluzione a Cuba.

L'isola caribica sta vivendo dei problemi, inutile e sciocco nasconderli, quali paese non li ha e in quale posto del mondo non c'è malcontento per il governo, è doveroso analizzare le cause, salvo poi che questa analisi la faccia chi ha contribuito a cancellare la presenza comunista nel parlamento italiano dopo 62 anni di presenza ininterrotta.

Poteva stare anche zitto, godersi il buen retiro fumandosi un amato sigaro toscano, ma Fausto troppo sensibile alle sirene mediatiche, nostalgico dei salotti "buoni", non ha resistito alla richiesta del giornalista di Repubblica Matteo Pucciarelli, finendo per consigliare a Cuba di fare "una nuova rivoluzione" e che "il governo torni al vero socialismo e dia ragione alla piazza".

Prima di affrontare questi punti salienti, ci soffermiamo su una delle baggianate dette da Bertinotti, che tanto di moda fra i pochi reduci inermi e, diciamolo pure inadeguati, che hanno distrutto la vera sinistra.

Infatti, parlando degli scenari internazionali, a proposito di Cuba, ha fatto riferimento alla "Cina che prende un corso imperiale". Quale di grazia? Quante basi militari ha la Cina nel mondo? A chi infligge sanzioni e mette in ginocchio i popoli che le subiscono? A chi fa guerra la Cina?

Sulla "nuova rivoluzione" non abbiamo idea di cosa parli Bertinotti non avendo un passato rivoluzionario.

In quanto all'ascolto del popolo il dare ragione alla piazza, Fausto è un maestro. Quando era nel Governo Prodi ha ascoltato la piazza, o meglio dire la sua base quando ha firmato il Pacchetto Treu che ha aperto la strada alla precarietà del lavoro? O quando l'Italia è entrata nell'Euro? È stato vicino alla sua base quando nel 1995 lui era alla Festa dell'indipendenza degli Usa a Palazzo Taverna a Roma, mentre i militanti di Rifondazione a Via Veneto manifestavano per la liberazione di Mumia Abu Jamal? Era con i suoi iscritti ad Acerra nel 2004 durante le manifestazioni contro la costruzione dell'inceneritore represse duramente dalla Polizia? Alcuni mesi prima però era presente nela stessa città per appoggiare il candidato sindaco del Prc.

Lui tutta questo ascolto dei bisogni della gente, che pure in lui ha avuto fiducia, non lo ha mai avuto. Sono arrivate le sonore sconfitte alle urne,  per fargli capire qualcosa.

Bertinotti non ha nessun titolo, la sua parabola politica lo dimostra, al massimo può consigliare a Cuba come si sta nel salotti del potere ed ottenere un'onorificenza insieme al criminale di guerra israeliano Ariel Sharon.

Questa intervista vale anche per tanti militanti comunisti delusi e sparpagliati che per anni hanno militato nel PRC: non è Cuba che deve tornare al socialismo. Il socialismo è lì a Cuba e bisogna difendere la rivoluzione cubana e stare al fianco del popolo cubano senza interferire, senza dare lezioni.

Almeno, noi in Italia, non le possiamo dare.

La Redazione de l'AntiDiplomatico

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