"Cumpanis" aderisce e lavora per sostenere l'appello della Rete Europea di Solidarietà con la Rivoluzione Bolivariana

2020
"Cumpanis" aderisce e lavora per sostenere l'appello della Rete Europea di Solidarietà con la Rivoluzione Bolivariana



La rivista comunista, antimperialista, internazionalista “Cumpanis”, assumendo totalmente lo spirito e la pratica della Rete Europea di Solidarietà con la Rivoluzione Bolivariana, si è adoperata al fine di raccogliere il maggior numero possibile di adesioni all’Appello da essa lanciato “Affinché l'Unione Europea rispetti il risultato delle elezioni legislative del 6 dicembre 2020 in Venezuela”.

Il prossimo 6 dicembre, in piena e democratica sintonia con il dettato costituzionale venezuelano, si terranno in Venezuela le elezioni per il rinnovo dei rappresentanti all’Assemblea Nazionale. La stessa modalità con la quale si andrà alle elezioni, con 107 partiti che si affronteranno e 14.400 candidati per conquistare i 277 seggi dell’Assemblea Nazionale, parla chiaramente del corso democratico in atto in Venezuela. Un corso democratico che ha visto il governo venezuelano aprire una discussione politica con le opposizioni, discussione vasta e profonda sfociata in nuove forme di garanzie elettorali, riconosciute da tutte le tendenze politiche.

Un corso democratico, tuttavia, che l’Ue - sotto la spinta nefasta ed egemonica dell’imperialsimo USA - non vuol riconoscere. Riconoscendo legittimi, invece, i reiterati tentativi di natura “golpista” con i quali Juan Guaidó - ormai nota marionetta degli USA- ha puntato e punta al cambiamento di regime, un cambiamento volto a sottrarre di nuovo al popolo venezuelano la propria sovranità e a riportare il Paese della Rivoluzione Bolivariana alla terribile  e indegna natura di “cortile di casa” degli Stati Uniti.

“Cumpanis” ha aderito pienamente, dispiegando le sue forze per raccogliere firme più conosciute e firme operaie e popolari, all’Appello  perché crede pienamente nel valore della Rivoluzione Chavista, nella sua natura popolare, nella forma democratica in cui si organizza e si “dissemina” tra  le fabbriche e i quartieri, tra le università e le campagne; perché crede alla lezione unitaria che dalle forze -unite!- della sinistra venezuelana giunge a tutta la sinistra, spesso divisa,  del mondo; perché crede alla forza dell’esempio della Rivoluzione Venezuelana, in grado, resistendo ad ogni minaccia degli USA e dell’UE, di porsi come punto di riferimento per ogni nuova lotta antimperialista e anticolonialista del mondo, per ogni nuovo progetto rivoluzionario e socialista internazionale.

“Cumpanis” aderisce e si mobilita perché, in sintonia con lo spirito dell’Appello, che chiede all’UE di rispettare gli esiti delle elezioni del prossimo 6 dicembre, crede verosimile, invece, che l’UE possa di nuovo ostacolare brutalmente i processi democratici e popolari del Venezuela e, assieme agli USA, “rigettare”, non riconoscere, il voto popolare, cercando di nuovo le strade per nuove e illegittime destabilizzazioni.

Molte sono già le adesioni italiane che “Cumpanis” - lavorando su vasta scala- ha contribuito a far giungere all’Appello: ex senatori ed ex deputati del parlamento italiano, ex ministri, magistrati, intellettuali comunisti e di sinistra, storici del movimento operaio, dirigenti dei partiti comunisti e delle forze della sinistra italiana, docenti universitari, giornalisti, dirigenti del movimento operaio, lavoratori e lavoratrici.
E per altre centinaia di adesioni sta ancora lavorando “Cumpanis”, con lo stesso spirito unitario che si leva, come un insegnamento e un monito politico e morale, dalla Rivoluzione Bolivariana del Venezuela.

Per la redazione di “Cumpanis”
il direttore, Fosco Giannini.
 

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