Dal Pcus a Svoboda: chi era Irina Farion “patriota ucraina” uccisa in un agguato

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Dal Pcus a Svoboda: chi era Irina Farion “patriota ucraina” uccisa in un agguato


di Clara Statello per l'AntiDiplomatico

 

Irina Farion è morta, uccisa venerdì sera in un'attentato davanti casa a Lvov. Passionaria di estrema destra, promotrice dell'ucrainizzazione, la sua vita può essere considerata l'emblema della trasformazione dell'Ucraina nell'anti-Russia. Nel momento in cui si scrive, non è noto né il movente né l'identità del suo killer. Il suo omicidio, tuttavia, è il segnale di una profonda ferita interna alla società ucraina.

La Farion, ex deputata del parlamento ucraino, linguista e membro del partito "pan-ucraino" Svoboda di 60 anni, è stata vittima di un agguato venerdì 19 luglio. L'assassino armato di pistola l'attendeva davanti casa, in via Masaryk, a Lvov. Al suo arrivo, alle 19.30 circa, ha aperto il fuoco. Il proiettile l'ha colpita alla tempia. Verso le 20.00 la donna è stata ricoverata in ospedale in condizioni disperate. A nulla è valso il tentativo di salvarla. Dopo un intervento chirurgico, nonostante le cure mediche, verso le 22.30 il cuore di Irina Farion si è fermato. Ma forse aveva smesso di battere già da diversi decenni.

Finora è ignota l'identità del suo omicida. Si ritiene sia un giovane tra i 20 e i 25 anni. Sulle pagine social ucraine è stata diffusa una sua presunta foto non confermata. I vicini della Farion affermano di aver visto un giovane aggirarsi davanti casa di Irina Farion per circa due settimane. In base alle testimonianze ha agito utilizzando guanti in lattice e un silenziatore. Probabilmente ha atteso uno dei tanti black out per evitare di essere ripreso dalle telecamere di sorveglianza.

Il crimine è stato classificato come omicidio premeditato. Questo è il primo vero omicidio politico compiuto in Ucraina nei confronti di un noto esponente nazionalista ucraino. È in corso la caccia all'uomo.

 

La reazione di Svoboda

 

In una dichiarazione ufficiale Svoboda accusa la Russia della morte di Irina Farion:

"Questo crimine è vantaggioso per Mosca ed è stato senza dubbio commesso da essa. Questa è la loro tattica di sempre: distruggere fisicamente l’élite ucraina. Mosca spara nel tempio della lingua ucraina". Poi prosegue: "L'omicidio di Irina Farion è stato eseguito per ordine di Mosca, indipendentemente da quale bastardo lo abbia eseguito direttamente".

Quest'ultima affermazione lascia presagire il caos che questa morte potrebbe scatenare. Chiunque abbia ucciso la Farion ha agito per Mosca, consapevolmente o meno. Anche se a farlo sono stati i rivali di Svoboda, ovvero i membri dell'Azov.

 

Il conflitto con Azov

Irina Farion era infatti una personalità controversa e si può immaginare che avesse molti nemici, a sinistra come a destra, tra filorussi e filoucraini. Esponente radicale dell'ucrainizzazione, contro la lingua russa aveva avviato una vera e propria crociata, che non risparmiava nessuno.

Lo scorso autunno era stata protagonista di uno scandalo per aver attaccato le truppe di fede banderista ma di lingua russa, come il reggimento Azov. A novembre 2023 aveva dichiarato di non considerarli ucraini ma russi.

“Non posso chiamarli ucraini se non parlano l’ucraino. Allora lasciamoli chiamare russi”, aveva affermato.

In risposta, il vice comandante della terza brigata d'assalto separata Maxim Zhorin l'aveva accusata di dividere "la società ucraina secondo le linee guida dell’FSB”.

Un altro ufficiale dell’Azov, Bogdan Krotevich, l'aveva definita “un complice aperto della propaganda russa”. In risposta, la Farion ha messo in guardia dalla minaccia di “bolscevizzazione” dell’esercito ucraino e ha scritto un appello indirizzato a Zelenskyj, Zaluzhny e Umarov.

Naturalmente i vertici politico-militari si sono schierati dalla parte del reggimento Azov e l'SBU ha avviato un procedimento contro di lei. Di conseguenza è stata licenziata dal Politecnico di Lvov dove insegnava. 

Questa vicenda è stata un campanello d'allarme della divisività del processo di ucrainizzazione avviato nel 2014 e enfatizzato dopo il 2022, con diversi divieti di lingua russa in pubblico, i cambi della toponomastica e addirittura la distruzione dei libri. È chiaro che chiunque avrebbe potuto uccidere la Farion, e non per volere di Mosca ma perché per decenni ha diffuso odio nei confronti di una larga parte del popolo ucraino, non risparmiando neanche i bambini.

Al momento non è stato individuato alcun movente o sospetto, ma dalla sua biografia non può non emergere questa pista.

 

Chi è Irina Farion

Irina Farion, esattamente come Yulia Tymoshenko, Igor Kolomoisky e Michail Korodovsky, proviene dalla giovanile del Partito comunista dell'Unione Sovietica. Irina ricevette la tessera del partito n.08932425 il nell'aprile 1987, dopo nove anni di militanza nel Komsomol, e il 15 aprile 1988 divenne un membro effettivo del PCUS. Il suo ingresso nel partito fu appoggiato da Stepan Kubiv, a quel tempo membro della commissione di revisione del Comitato Centrale (poi vice-ministro dell'Ucraina maidanista di Poroshenko, dal 2014 al 2019).

La Farion per decenni ha nascosto il suo passato comunista, ma in base agli archivi svelati dai giornalisti, il suo ruolo era addirittura quello di incoraggiare gli stranieri ad imparare la lingua russa.

Da come si sia trasformata da promotrice della lingua russa negli anni '80 a crociata della lingua ucraina nei primi anni del 2000 è un mistero che forse un giorno la psicoanalisi scoprirà. La parabola della sua vita è la stessa di un Paese coinvolto in un processo culturale costruito a tavolino, per distruggere la sua unità storico-spiriturale con la Russia e costruire un'identità antirussa, fondata sull'indipendentismo di Stepan Bandera (non certo di Nestor Makno).

Nel 2005 entra nel partito Svoboda, che fino ad un anno prima portava il nome di Partito Social-Nazionale di Ucraina. Dal 2012 al 2014 è stata deputata del parlamento ucraino, ma è diventata famosa prima, quando nel 2010 visitando un asilo nido, come deputata del consiglio regionale di Lvov è rimasta indignata dal fatto che i bambini si chiamassero Misha, Lisa, Masha, Alena. In tale occasione disse ai bambini che con tali nomi avrebbero dovuto "fare le valigie e andare in Moscovia" (cioè in Russia).

Successivamente ha definito gli ucraini russofoni dei "degenerati che devono essere perseguitati", ha accusato gli elettori del Partito delle Regioni di essere dei criminali e la chiesa ortodossa di lavorare per l'intelligence russa. Ha acclamato l'assassinio dell'intellettuale ucraino Oleg Buzina nel 2015. Tre ore prima dell'attentato aveva pubblicato sul suo canale Telegramhttps://t.me/stranaua/162625 il suo ultimo post, nel quale annunciava una puntata su Ivan Treiko del suo programma sui collaborazionisti delle SS, dal titolo “Il gene ucraino”.

Dopo l'ingresso della Russia in guerra ha accusato i profughi del sud est di essere una minaccia per l'Ucraina e inoltre ha dichiarato, nel 2023, che suo nipote all'asilo insegnava l'ucraino a pugni ai compagnetti di lingua russa, definiti "bambini zanzara".

Non solo il reggimento Azov, ma anche il giornalista Dmitry Gordon l'ha accusata di lavorare per l'FSB, dopo che la Farion gli aveva augurato una morte lenta e atroce.

 

Le indagini

Nel corso della notte sui social si era diffusa la notizia dell'arresto dell'assassino di Irina Farion, poi smentita. Secondo il ministro degli Interni Igor Klimenko gli investigatori seguono due possibili piste: ostilità personale, attività socio-politiche della vittima. Non si esclude che l'omicidio sia stato ordinato. Le indagini sono rese difficili dal fatto che le telecamere non funzionassero a causa delle interruzioni di luce. Non vi è alcun dubbio che l'assassinio sia stato preparato in anticipo.

Zelensky ha commentato l'aggressione con queste parole: "È ovvio che ogni violenza merita solo condanna e chi si è reso colpevole di questo attacco deve assumersene la piena responsabilità".

Le conseguenze di questa uccisione dipenderanno da chi sarà ritenuto responsabile. Se un cittadino in qualche collegabile alla Russia c'è da attendersi una nuova ondata repressiva in un clima da caccia alle streghe. Se invece i responsabili saranno ritenuti vicini ai settori militari in contrasto con la Farion, potrebbero esplodere le contraddizioni politiche tra i vari settori di potere in Ucraina, se sulla vicenda non calerà il silenzio.

Clara Statello

Clara Statello

Clara Statello, laureata in Economia Politica, ha lavorato come corrispondente e autrice per Sputnik Italia, occupandosi principalmente di Sicilia, Mezzogiorno, Mediterraneo, lavoro, mafia, antimafia e militarizzazione del territorio. Appassionata di politica internazionale, collabora con L'Antidiplomatico, Pressenza e Marx21, con l'obiettivo di mostrare quella pluralità di voci, visioni e fatti che non trovano spazio nella stampa mainstream e nella "libera informazione".

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