Davanti ai grandi temi, l'Europa si scopre piccola

Davanti ai grandi temi, l'Europa si scopre piccola

I deludenti risultati del Consiglio europeo straordinario sull'immigrazione

I nostri articoli saranno gratuiti per sempre. Il tuo contributo fa la differenza: preserva la libera informazione. L'ANTIDIPLOMATICO SEI ANCHE TU!


di Mara Carro

Tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare. Mediterraneo, in questo caso. Chi sperava in una prova di maturità dell’Europa dopo anni di inerzia totale, "di vedere il suo volto solidale", chi sperava in una chiara distribuzione dei migranti o nell’autorizzazione alla distruzione dei barconi è rimasto deluso. 
 
Il Consiglio europeo straordinario sull'immigrazione convocato in risposta all’ultima tragedia dei migranti al largo delle coste della Libia ha partorito il topolino che in molti si aspettavano. I fondi per Triton, l'operazione europea coordinata dall'agenzia Frontex (con la sua assurda sede a Varsavia), – che conserva lo stesso mandato, ossia resta una missione di controllo delle frontiere e non un’operazione di ricerca e salvataggio - sono stati triplicati e passeranno così da 3 a 9 milioni di euro al mese, raggiungendo quasi la cifra che, da sola, l’Italia spendeva per l’operazione Mare Nostrum.

“Un grande risultato? Un grande passo avanti?” A sentire il presidente del Consiglio italiano, sì. In realtà, come ammette la stessa Federica Mogherini, Alto Rappresentate della politica estera e di sicurezza dell'Ue , “aumentare la portata della missione Triton determina automa ticamente un aumento dei salvataggi in mare”. Più mezzi che incoraggeranno gli scafisti. Più viaggi in mare e il rischio di altre vittime. 
 
L’Italia ha dovuto incassare le “chiusure" degli altri Stati europei. Se è vero che 15 dei 28 paesi dell'Unione europea hanno promesso mezzi navali per la missione, David Cameron, in piena campagna elettorale, ha messo in chiaro che “il Regno Unito darà il suo contributo sia dal punto di vista del budget, sia sul piano dei mezzi, fornendo tre elicotteri e due pattugliatori, ma il contributo britannico è subordinato alle giuste condizioni, ovvero che le persone salvate siano portate nei Paesi sicuri più vicini, come l’Italia e che non chiedano asilo in Gran Bretagna". O ancora il Cancelliere tedesco, Angela Merkel, che ha detto che la Germania “è pronta a sostenere l’Italia ma la registrazione dei rifugiati deve essere fatta in modo adeguato, secondo le regole Ue”. Per rimandarli in Italia, come ha già fatto.

Poco, molto poco sul tema dei meccanismi di solidarietà interna. La quota prevista dal progetto pilota della Commissione sui reinsediamenti su base volontaria dei richiedenti asilo resta ferma a 5000 unità. Tant'è che lo stesso presidente della Commissione Ue Jean Claude Juncker ha ammesso che “Sui ricollocamenti avrei voluto un risultato più ambizioso”. 
 
I leader hanno anche deciso per la prima volta di elaborare piani militari per colpire le reti del traffico di esseri umani nel Mediterraneo e distruggere le navi utilizzate dagli scafisti. Federica Mogherini è stata incaricata di redigere il progetto di una missione militare "per catturare e distruggere i barconi" prima del loro utilizzo, magari con operazioni chirurgiche su obiettivi precisi, anche sulle coste libiche. L'identificazione degli obiettivi, dal punto di vista operativo, è il primo limite di questo piano. Non tutto si risolve con la tecnologia, con queste "armi intelligenti", come conferma il caso della morte del cooperante italiano Giovanni Lo Porto, ucciso da un drone americano nel corso di un'operazione antiterrorismo del governo statunitense. L'intelligence di terra è necessaria.

L'azione militare necessita poi di un mandato del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite e qui occorre verificare la posizione della Russia, che detiene il diritto di veto in seno al Consiglio, e non permetterebbe mai il ripetersi di quanto avvenuto nel 2011 in LIbia. Il governo di Tripoli, poi, ha già fatto sapere che si opporrà ad eventuali raid sul territorio libico.

La stabilizzazione della Libia è senza dubbio una priorità ma, dal momento che il paese è solo lo snodo di traffici che principalmente hanno origine in Sudan e Niger, focalizzarsi esclusivamente sulla situazione del paese nordafricano non è sufficiente. Serve una strategia regionale più ampia.  
 
Infine, sebbene nel comunicato di fine vertice si sottolinei che "la priorità è salvare vite umane", il Consiglio è sembrato principalmente interessato alla sicurezza dei confini della "fortezza europea". Finchè la questione migratoria continuerà ad essere letta solo attraverso il filtro della sicurezza e del crimine organizzato, ogni approccio è destinato al fallimento.  
  

Repubblica e l'"assenza della sinistra" di Paolo Desogus Repubblica e l'"assenza della sinistra"

Repubblica e l'"assenza della sinistra"

Il Primo Maggio e il mondo multipolare di Fabrizio Verde Il Primo Maggio e il mondo multipolare

Il Primo Maggio e il mondo multipolare

3 LIBRI PER "CAPIRE LA PALESTINA" LAD EDIZIONI 3 LIBRI PER "CAPIRE LA PALESTINA"

3 LIBRI PER "CAPIRE LA PALESTINA"

28 luglio: la (vera) posta in gioco in Venezuela di Geraldina Colotti 28 luglio: la (vera) posta in gioco in Venezuela

28 luglio: la (vera) posta in gioco in Venezuela

Il Congresso Usa ha deciso: "fino all'ultimo ucraino" di Clara Statello Il Congresso Usa ha deciso: "fino all'ultimo ucraino"

Il Congresso Usa ha deciso: "fino all'ultimo ucraino"

"11 BERSAGLI" di Giovanna Nigi di Giovanna Nigi "11 BERSAGLI" di Giovanna Nigi

"11 BERSAGLI" di Giovanna Nigi

25 aprile: la vera lotta oggi è contro il nichilismo storico di Leonardo Sinigaglia 25 aprile: la vera lotta oggi è contro il nichilismo storico

25 aprile: la vera lotta oggi è contro il nichilismo storico

La macchia indelebile di Odessa di Giorgio Cremaschi La macchia indelebile di Odessa

La macchia indelebile di Odessa

Il caso "scientifico" dell'uomo vaccinato 217 volte di Francesco Santoianni Il caso "scientifico" dell'uomo vaccinato 217 volte

Il caso "scientifico" dell'uomo vaccinato 217 volte

Truppe Nato e Ucraina. Cosa ha detto Macron a l'Economist di Marinella Mondaini Truppe Nato e Ucraina. Cosa ha detto Macron a l'Economist

Truppe Nato e Ucraina. Cosa ha detto Macron a l'Economist

L'austerità di Bruxelles e la repressione come spettri di Savino Balzano L'austerità di Bruxelles e la repressione come spettri

L'austerità di Bruxelles e la repressione come spettri

Ucraina. Il vero motivo di rottura tra Italia e Francia di Alberto Fazolo Ucraina. Il vero motivo di rottura tra Italia e Francia

Ucraina. Il vero motivo di rottura tra Italia e Francia

Quando il bonus è un malus di Giuseppe Giannini Quando il bonus è un malus

Quando il bonus è un malus

La Festa dei precari e dei sottopagati di Gilberto Trombetta La Festa dei precari e dei sottopagati

La Festa dei precari e dei sottopagati

Il Pal-washing vive e regna in mezzo a noi di Michelangelo Severgnini Il Pal-washing vive e regna in mezzo a noi

Il Pal-washing vive e regna in mezzo a noi

Sussidi pubblici: l'ipocrisia occidentale verso la Cina è nuda di Pasquale Cicalese Sussidi pubblici: l'ipocrisia occidentale verso la Cina è nuda

Sussidi pubblici: l'ipocrisia occidentale verso la Cina è nuda

UTILI RECORD PER HUAWEI NEI PRIMI TRE MESI DEL 2024  di Andrea Puccio UTILI RECORD PER HUAWEI NEI PRIMI TRE MESI DEL 2024 

UTILI RECORD PER HUAWEI NEI PRIMI TRE MESI DEL 2024 

Lenin fuori dalla retorica di Paolo Pioppi Lenin fuori dalla retorica

Lenin fuori dalla retorica

Astensionismo, le ragioni di Michele Blanco Astensionismo, le ragioni

Astensionismo, le ragioni

Registrati alla nostra newsletter

Iscriviti alla newsletter per ricevere tutti i nostri aggiornamenti