E' a Miami ma la spacciano per "manifestazione a Cuba". Ecco chi diffonde (impunemente) fake news
Era capitato già in Siria nel 2011, grandi manifestazioni a sostegno di Bashar al Assad le facevano passare per proteste dell'opposizione.
Ora, nel 2021, la propaganda non cambia, e si usa lo stesso metodo con Cuba.
Diversi organi di stampa occidentali hanno utilizzato una foto con didascalia errata che mostra una manifestazione filo-governativa a Cuba, facendola passare una protesta dell'opposizione, mentre la CNN ha invece optato per l'immagine di una manifestazione di Miami.
Scattata domenica scorsa dalla fotografa dell'Associated Press Eliana Aponte durante una manifestazione a sostegno del governo nella capitale cubana, la foto ha fatto il giro della stampa padronale occidentale.
Tuttavia, diversi media hanno erroneamente descritto l'immagine come una "protesta anti-governativa", tra i quali il Guardian , Fox News , il Financial Times , il New York Times, il Washington Times e Voice of America. Quest'ultimo, un media finanziato dal governo degli Stati Uniti, ha commesso l'errore in due diverse occasioni .
Il giornalista di GrayZone Ben Norton e Alan MacLeod di MintPress News sono stati tra i primi a notare l'errore, condividendo schermate di diversi esempi. MacLeod ha suggerito che questi emdia potrebbero aver semplicemente "copiato e incollato" la didascalia della foto originale dell'AP, replicando l'errore tra più agenzie.
The disinformation on Cuba is so blatant: Pro-war, neoliberal British newspaper The Guardian used a photo of Cubans rallying with the July 26 flag (the name of the revolutionary movement founded by Fidel Castro) and falsely claimed they're "anti-government protesters"
— Ben Norton (@BenjaminNorton) July 12, 2021
Fake news! pic.twitter.com/3FCXcUPOxK
A ton of corporate media, including the Financial Times, Fox News, The New York Times and The Guardian have used a pic of a PRO-govt rally in Cuba ???????? to illustrate their articles on anti-government protests, falsely claiming the huge crowds to be on the side of the US. pic.twitter.com/eKo9QJzzeP
— Alan MacLeod (@AlanRMacLeod) July 13, 2021
Entrambi i giornalisti hanno sottolineato le bandiere rosse e nere issate dai manifestanti nella foto, che recitano "26 Julio", un riferimento al movimento 26 luglio di Fidel Castro. L'organizzazione ha svolto un ruolo importante nella Rivoluzione cubana e in seguito si è formata in un partito politico, con la bandiera bicolore che è diventata un simbolo comune di sostegno al governo comunista di Cuba.
Dei sei organi di stampa citati sopra, solo il Guardian aveva emesso una correzione al momento della stesura, affermando di aver modificato la sua storia perché "la didascalia originale dell'agenzia sull'immagine... li descriveva erroneamente come manifestanti anti-governativi. In realtà erano sostenitori del governo”.
The disinformation on Cuba is so blatant: Pro-war, neoliberal British newspaper The Guardian used a photo of Cubans rallying with the July 26 flag (the name of the revolutionary movement founded by Fidel Castro) and falsely claimed they're "anti-government protesters"
— Ben Norton (@BenjaminNorton) July 12, 2021
Fake news! pic.twitter.com/3FCXcUPOxK
L'immagine AP non è l'unica foto ad essere travisata nella copertura mediatica occidentale. Sulla sua pagina Instagram, la CNN ha anche insinuato che un'altra foto mostrasse manifestanti cubani, con la sua didascalia che recitava: "Migliaia di cubani hanno protestato per la mancanza di cibo e medicine". L'immagine in questione è stata scattata da un fotografo dell'AFP e una ricerca nella galleria fotografica dell'agenzia mostra che il raduno si è effettivamente tenuto a Miami, in Florida. La CNN sembra aver omesso la prima parte della didascalia dell'AFP, che ha chiarito che la protesta si è consumata negli Stati Uniti.
So @CNN is using a photo of a protest in Miami and pretending it's Cuba. Very normal. #ManufacturedConsent #SOSCuba pic.twitter.com/y9Sge9pwAX
— Chad Loder (@chadloder) July 13, 2021
Gli scambi fotografici nei media aziendali sono stati aggravati da un'ondata di post falsi e fuorvianti da parte di osservatori online, con molti utenti che condividono foto di raduni in Egitto, Spagna e Argentina mentre affermano che raffigurano disordini a Cuba - alcuni accumulando migliaia di condivisioni.