Elezioni Brasile: giornata segnata da irregolarità. Sostenitori di Bolsonaro armati ai seggi

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Elezioni Brasile: giornata segnata da irregolarità. Sostenitori di Bolsonaro armati ai seggi

 

La giornata elettorale in Brasile ha consegnato una larga vittoria al candidato dell’estrema destra Jair Bolsonaro al primo turno. Dietro di lui il candidato del PT, Fernando Haddad, lanciato da Lula a circa un mese dal voto vista la sua impossibilità a partecipare alla contesa elettorale, che adesso contenderà la presidenza a Bolsonaro il prossimo 28 di ottobre in un ballottaggio che si prevede cruciale per la storia del Brasile. 

 

Il primo turno, però, è stato segnato da molte irregolarità ai seggi. Le autorità brasiliane hanno registrato ben 619 crimini legati alle elezioni nella sola prima metà di giornata. Con 161 persone detenute. Tra questi vi sono 6 candidati sorpresi a fare propaganda all’interno dei seggi elettorali. 

 

La Polizia Federale ha reso noto di aver sequestrato circa 2 milioni di reales (circa 500.000 dollari) a persone accusate di comprare voti. 

 

Alcuni sostenitori di Bolsonaro si sono presentati ai seggi armati di tutto punto. Evidentemente sulla scia di quanto sostenuto dal candidato dell’estrema destra in campagna elettorale. Dove uno dei cavalli di battaglia è stato proprio quello riguardante la liberalizzazione delle armi da fuoco.  

 

Sui vari social network come Facebook e Twitter sono comparse foto e video dove gli elettori di Bolsonaro votano con armi in bella vista. 

 

La giustizia elettorale ha avviato indagini visto che nel paese sudamericano è ovviamente vietato registrare il proprio voto o effettuare riprese video. Mentre le armi sono consentite solo per chi lavora nel settore della sicurezza pubblica e privata. Oltre a coloro che vivono nelle zone rurali e possiedono il relativo permesso. 

 

Il quotidiano El Pais segnala che nella città di San Paolo alcuni sostenitori di Bolsonaro hanno dato alle fiamme un’urna elettronica. Il candidato di estrema destra sostiene di non aver vinto al primo turno a causa di brogli legati al voto elettronico. Senza però portare alcun elemento a sostegno di questa accusa. 

 

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