Fernandez a Scholz: "L'Argentina e l'America Latina non hanno intenzione di inviare armi all'Ucraina"

Fernandez a Scholz: "L'Argentina e l'America Latina non hanno intenzione di inviare armi all'Ucraina"

I nostri articoli saranno gratuiti per sempre. Il tuo contributo fa la differenza: preserva la libera informazione. L'ANTIDIPLOMATICO SEI ANCHE TU!

Il Presidente argentino Alberto Fernández ha tenuto un incontro bilaterale con il Cancelliere tedesco Olaf Scholz, giunto in Argentina per il suo primo viaggio in Sudamerica come Cancelliere tedesco.

Durante una conferenza stampa congiunta, Fernández ha annunciato che il suo Paese non fornirà armi all'Ucraina nella guerra per procura che il regime di Kiev combatte contro la Russia, e ha aggiunto che non lo farà nemmeno l'America Latina in generale.

Una vera e propria lezione di sovranità di fronte a una Germania che ha invece completamente capitolato di fronte alle pressioni di USA e NATO. 

"Ho comunicato al Cancelliere la mia preoccupazione e il mio desiderio di trovare una soluzione al conflitto. Non ho voce in capitolo sulle decisioni prese da altri Paesi. Ciò che è certo è che vogliamo che la pace venga ristabilita il prima possibile", ha dichiarato il presidente argentino.

"L'Argentina e l'America Latina non pensano di inviare armamenti all'Ucraina”, ha dichiarato Fernández dal Palacio de San Martín. 

La posizione espressa dal presidente argentino è in linea con quella di altri omologhi delle regione che hanno respinto le pressioni statunitensi e rifiutato di fornire armi che sarebbero finite al regime di Kiev. 

Martedì scorso, il presidente colombiano Gustavo Petro ha riferito che Washington ha chiesto a Bogotà di fornire all'Ucraina attrezzature militari di fabbricazione russa. Il governo colombiano ha respinto la richiesta e ha espresso un netto rfiuto.

"In alcune conversazioni, il generale Richardson e altri rappresentanti degli Stati Uniti mi hanno detto che, poiché era impossibile per la Colombia mantenere le armi russe in uno stato attivo, lo avrebbero fatto loro stessi e le avrebbero inviate in Ucraina", ha dichiarato il presidente.

Secondo lui, le armi di fabbricazione russa in possesso del suo Paese sono attualmente in cattive condizioni perché Bogotà non ha le risorse per la loro manutenzione tecnica. "Non siamo dalla parte di nessuno. Siamo dalla parte della pace. Per questo motivo non una sola unità di equipaggiamento militare russo, in qualsiasi condizione si trovi sul nostro territorio, sarà utilizzata in questo conflitto", ha assicurato Petro. Il quale ha poi ricordato che nella Costituzione della Colombia la pace è un imperativo. 

Questa settimana è stato anche riferito che il presidente brasiliano Luiz Inácio Lula da Silva ha rifiutato di fornire alla Germania le munizioni per carri armati che Berlino intendeva poi consegnare al regime di Kiev.

Secondo fonti informate, il comandante dell'esercito brasiliano Julio César de Arruda, poi licenziato, avrebbe spiegato a Lula che il governo tedesco avrebbe pagato poco meno di cinque milioni di dollari per una partita di munizioni per i suoi carri armati Leopard-1. Tuttavia, secondo quanto riportato dal quotidiano Folha de S.Paulo, il presidente avrebbe scelto di rifiutare l'offerta, sostenendo che "non valeva la pena provocare i russi". 

Il presidente messicano Andrés Manuel López Obrador è un altro leader latinoamericano che si è espresso contro l'invio di armi all'Ucraina e sostiene la neutralità dei Paesi non coinvolti nel conflitto.

Dall'inizio dell'operazione militare speciale, López Obrador ha sostenuto la posizione neutrale e non interventista del Messico e recentemente ha criticato l'autorizzazione della Germania all'invio di carri armati Leopard 2, che a suo avviso colpirà soprattutto il popolo tedesco.

"Il potere dei media è usato dalle oligarchie di tutto il mondo per sottomettere i governi. La Germania, ad esempio, non voleva essere troppo coinvolta nella guerra con l'Ucraina", ha detto, dando la colpa ai media tedeschi per il cambiamento di posizione di Berlino.

Dall’America Latina ennesima lezione di sovranità alla colonia Europa. Un continente che i governanti hanno deciso di immolare sull’altare degli interessi del capitale statunitense. 

La Redazione de l'AntiDiplomatico

La Redazione de l'AntiDiplomatico

L'AntiDiplomatico è una testata registrata in data 08/09/2015 presso il Tribunale civile di Roma al n° 162/2015 del registro di stampa. Per ogni informazione, richiesta, consiglio e critica: info@lantidiplomatico.it

Potrebbe anche interessarti

Strage di Suviana e la logica del capitalismo di Paolo Desogus Strage di Suviana e la logica del capitalismo

Strage di Suviana e la logica del capitalismo

Tra neoliberismo e NATO: l'Argentina sull'orlo dell'abisso di Fabrizio Verde Tra neoliberismo e NATO: l'Argentina sull'orlo dell'abisso

Tra neoliberismo e NATO: l'Argentina sull'orlo dell'abisso

3 LIBRI PER "CAPIRE LA PALESTINA" LAD EDIZIONI 3 LIBRI PER "CAPIRE LA PALESTINA"

3 LIBRI PER "CAPIRE LA PALESTINA"

Trent’anni fa, il genocidio in Ruanda di Geraldina Colotti Trent’anni fa, il genocidio in Ruanda

Trent’anni fa, il genocidio in Ruanda

La fine dell'impunità di Israele di Clara Statello La fine dell'impunità di Israele

La fine dell'impunità di Israele

"11 BERSAGLI" di Giovanna Nigi di Giovanna Nigi "11 BERSAGLI" di Giovanna Nigi

"11 BERSAGLI" di Giovanna Nigi

Lenin, un patriota russo di Leonardo Sinigaglia Lenin, un patriota russo

Lenin, un patriota russo

Il PD e M5S votano per la guerra nel Mar Rosso di Giorgio Cremaschi Il PD e M5S votano per la guerra nel Mar Rosso

Il PD e M5S votano per la guerra nel Mar Rosso

Il caso "scientifico" dell'uomo vaccinato 217 volte di Francesco Santoianni Il caso "scientifico" dell'uomo vaccinato 217 volte

Il caso "scientifico" dell'uomo vaccinato 217 volte

L'austerità di Bruxelles e la repressione come spettri di Savino Balzano L'austerità di Bruxelles e la repressione come spettri

L'austerità di Bruxelles e la repressione come spettri

Ucraina. Il vero motivo di rottura tra Italia e Francia di Alberto Fazolo Ucraina. Il vero motivo di rottura tra Italia e Francia

Ucraina. Il vero motivo di rottura tra Italia e Francia

Liberal-Autocrazie di Giuseppe Giannini Liberal-Autocrazie

Liberal-Autocrazie

Autonomia differenziata e falsa sinistra di Antonio Di Siena Autonomia differenziata e falsa sinistra

Autonomia differenziata e falsa sinistra

L'INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA E L'INTERESSE NAZIONALE di Gilberto Trombetta L'INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA E L'INTERESSE NAZIONALE

L'INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA E L'INTERESSE NAZIONALE

Togg fii: l’Africa è un posto dove restare di Michelangelo Severgnini Togg fii: l’Africa è un posto dove restare

Togg fii: l’Africa è un posto dove restare

Il primo dei poveri di Pasquale Cicalese Il primo dei poveri

Il primo dei poveri

Lenin fuori dalla retorica di Paolo Pioppi Lenin fuori dalla retorica

Lenin fuori dalla retorica

La crisi nel Corno d’Africa di Paolo Arigotti La crisi nel Corno d’Africa

La crisi nel Corno d’Africa

Registrati alla nostra newsletter

Iscriviti alla newsletter per ricevere tutti i nostri aggiornamenti